Padre Aurelio Gazzera e Bruno Gardini diventeranno cittadini benemeriti di Cuneo. Al frate missionario e all’ingegnere che guarda a Marte uno dei più alti riconoscimenti che vengono assegnati a livello comunale concesso a persone nate a Cuneo che si sono particolarmente distinte nel loro settore e che rappresentano un modello positivo. La notizia è stata ratificata ieri sera, lunedì 29 novembre, in Consiglio comunale. Se la motivazione per Padre Gazzera è quella di essere stato “modello positivo per l’esempio di una vita ispirata ai fondamentali valori della solidarietà umana, specialmente nei confronti delle persone più deboli ed emarginate”, all’ingegner Gardini il riconoscimento è andato “per essere modello positivo per il contributo dato al progresso del sapere e per il prestigio conseguito attraverso gli studi, l’insegnamento e la ricerca”. Responsabile del procedimento è il dirigente del settore Cultura Bruno Giraudo.
Padre Aurelio Gazzera
Padre Aurelio Gazzera è un frate carmelitano scalzo nato a Cuneo il 27maggio 1962 che dal 1992 sta svolgendo una intenza attività interreligiosa e di pace nella Repubblica Centrafricana. Dal 1992 è operativo presso il Seminario della Yole a Boaur. Diventa Rettore del Seminario nel 1994 e contestualmente responsabile della scuola primaria e secondaria del Seminario. Nel 2003 viene trasferito a Bozoum e gli viene affidato il compito di ricostruire la comunità locale dopo la guerra civile. In quell’anno diventa il parroco.
Nel gennaio del 2004 viene nominato “Direttore diocesano” della “Caritas Centrafrique — Diocesi di Bouar” (con delega ai programmi per l’educazione, agricoltura e rifùgiati). Dal 2013 al 2017 è “Direttore diocesano” della Commissione Episcopale Giustizia e Pace della Repubblica Centrafricana. Dal giugno 2014 è “Delegato provinciale dei Carmelitani Scalzi” nella Repubblica Centrafricana.A causa della guerra civile che imperversa nel Paese negli anni 2007 e 2008 è “mediatore” tra il Governo della Repubblica Centrafricana, i banditi delle forze ribelli e la popolazione locale. Nel 2013 con la presenza delle forze ribelli della Séléka sul territorio dell’Ohuam-Pendé si occupa di limitare i loro danni, violenze e torture, denunciando il grave stato di emergenza. Da questo momento diventa bersaglio di minacce verbali e fisiche.Nel dicembre 2013, con i primi attacchi “anti-balaka” a Bozoum, accoglie presso la Missione Saint Michel circa 6.000 persone per un periodo di 45 giomi: oltre a queste vengono seguiti altri 2.000 rifugiati musulmani e, successivamente alla partenza delle bande Séléka (13 gennaio 2014), altre 2.500 persone. P. Aurelio inizia un’intensa attività diplomatica e di mediazione che coinvolge anche esponenti della Chiesa protestante, la Prefettura dell’Ouham-Pendé oltre a rappresentanti della comunità cristiana e mussulmana. Questo impegno così forte da parte di un frate italiano “conquista” le bande “Séléka”, gli “anti Balaka” e la comunità mussulmana: è grazie a questo lavoro che la “Séléka” lascia il territorio con una forte diminuzione di atti di violenza che passano da 140 vittime del mese precedente a 2.
Con la partenza delle bande Séléka, seguita da quella dei mussulmani, in assenza totale delle autorità civili, viene costituito un “comitato civico”. Nel frattempo tutte le 60 scuole di Bozoum e dintorni vengono daperte per aiutare i bambini, adulti e famiglie a tornare alla normalità.Grazie a questo lavoro di informazione e diffusione padre Aurelio Gazzera diviene punto di riferimentoper giornalisti, ONG ed operatori governativi.Nel giugno del 2014 è invitato al “OSLO FORUM”, organizzato dal “HD - Centre for Humanitarian Dialogue” in collaborazione con il “Ministero degli Affari Esteri del Regno di Norvegia”, a relazionare sulla situazione deH’Africa centrale insieme al Presidente della Repubblica Centrafricana.
Sempre nel 2014 in occasione dell’anniversario della “Dichiarazione dei Diritti Umani” viene premiato a Madrid (E) dal “Consejo Generai de la Abocacìa Espanola” (Ordine Nazionale degli Avvocati di Spagna) con la seguente motivazione “Mediatore di pace, uomo di accoglienza, aiuto e difesa, a rischio della sua vita, di cristiani e musulmani in Centrafhca, e attivo biogger in difesa dei Diritti Umani”.
Il 27 dicembre 2017 il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella gli conferisce l’onorificenza di Ufficiale della Repubblica Italiana su proposta del Consiglio dei Ministri.Nell’aprile 2019 viene arrestato mentre sta documentando con foto e testimonianze i danni ambientali e sulle persone del territorio causati da aziende impegnate nello sfruttamento delle ricchezze del paese.
A partire da novembre 2020, padre Aurelio Gazzera si è trasferito a Baoro come “Responsabile” della pastorale dei villaggi nella “brousse”, delle scuole dei villaggi e della “Scuola meccanica” di Baoro, continuando il suo ruolo per la “Caritas Centrafrique — Diocése de Bouar”.
Padre Aurelio Gazzera, grazie al suo impegno, è riuscito a far crescere e a dare dignità alla comunità di Bozoum, una delle 6 prefetture della Repubblica Centrafricana, falcidiata da una guerra civile che si protrae da tempo. In questa guerra padre Aurelio è diventato un punto di riferimento per la popolazione lavorando assiduamente per l’integrazione e per la pace del Paese.
Bruno Gardini
Bruno Gardini è un ingegnere nato a Cuneo il 24 febbraio 1947 che risiede in Olanda. Dopo il diploma di perito elettronico nel 1971 si laurea Ingegnere “cum laude” al Politecnico di Torino. Per alcuni anni insegna elettrotecnica e controlli automatici presso l’istituto di Elettrotecnica del Politecnico di Torino. Nel 1975 vince una borsa di ricerca dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), presso il suo Centro Tecnologico (ESTEC) a Noordwijk in Olanda. Dal 1978 al 1981 lavora in Germania, presso la ditta Domier di Friedrichshafen, come responsabile per la progettazione e sviluppo dei sistemi di controllo di assetto, propulsione e trasferimenti di orbita nei progetti “Ulysses” e “Giotto”. Alimentata da una pila nucleare, Ulysses sarà la prima sonda interplanetaria europea a raggiungere Giove e entrare in un’orbita polare attorno al sole. Bruno Gardini ritorna all’ESTEC nel 1981 e lavora come ingegnere specialista nel controllo di assetto e trasferimenti di orbita in supporto di diversi progetti ESA. Dal 1983 al 1989 è responsabile per la progettazione e sviluppo dei sistemi di controllo di assetto, propulsione, trasferimenti di orbita e misure di micro-gravità nel progetto “EURECA”. Dal 1989 al 1993 è Responsabile tecnico della missione “SOHO”. Posizionato nel punto di librazione tra la Terra e il Sole, SOHO è un osservatore solare di grande accuratezza e prestazioni e ha aperto nuove frontiere nel campo dello studio delle onde sismiche superficiali del sole, della corona, delle macchie e delle tempeste solari.
Nel 1993 è nominato Project Manager per la missione “ENVISAT”, un satellite di osservazione terrestre dedicato alla misura del livello dei ghiacci polari, al rilevamento dei dati di inquinamento dell’atmosfera e dei mari, e alla densità dello strato di ozono.
Nel 1998 diventa Project Manager della missione “Rosetta” destinata a studiare la morfologia e la composizione fisico-chimica del nucleo di una cometa. La missione include una sonda che atterrerà sul nucleo della cometa Chuiyumov-Gerasimenko nel 2014 per analizzare campioni del sottosuolo prelevati con una piccola trivella. Dalle misure fatte sul materiale ottenuto, che non è mai stato esposto ai raggi solari, ci si aspetta di poter identificare tracce di molecole organiche importanti ai fini di studiare le possibili origini della vita nel sistema solare.
Nel 2001, Bruno Gardini fa parte di un piccolo gruppo di persone che iniziano a studiare un nuovo programma dell’ESA per l’esplorazione del sistema solare, di cui diventa responsabile. Finanziato completamente nel 2005 il programma “Aurora” comprende attività di sviluppo tecnologico e una serie di missioni automatiche per l’esplorazione di Marte. La prima di queste missioni, “ExoMars”, in collaborazione con la Russia e prevista per il lancio nel 2022, porterà su Marte un veicolo semovente dotato di una trivella per prelevare campioni di roccia del sottosuolo. Questi campioni saranno analizzati in loco da un laboratorio automatico di strumenti scientifici alla ricerca di tracce di vita lasciate da organismi sviluppatisi in passato o possibilmente ancora presenti sul pianeta Marte.
La missione seguente, Mars Sample Retum “MSR”, avrà invece il compito di riportare sulla terra dei campioni di rocce marziane per essere analizzate nei laboratori terrestri. Basata su una larga cooperazione internazionale e in primo luogo con la NASA e il Jet Propulsion Laboratory, questa missione di grande interesse scientifico, potrebbe segnare il primo passo verso l’esplorazione umana di Marte in un più lontano futuro.