Anche l’amministrazione comunale di Cuneo aderisce alla campagna nazionale per la concessione della cittadinanza italiana a Patrick Zaki, l’attivista egiziano 29enne detenuto in patria ormai da un anno.
Il Consiglio comunale ha votato all’unanimità nel corso dell’ultima seduta l’ordine del giorno presentato da Cuneo per i Beni Comuni e illustrato da Nello Fierro, nel quale si domanda al presidente della Repubblica e al governo italiano un impegno forte a tutela dei diritti dello studente.
Zaki, cittadino egiziano di origine copta, era in Italia dall’autunno precedente al suo arresto per frequentare un master in studi di genere all’università di Bologna: al rientro in patria, il 7 febbraio 2020, era stato prelevato dagli agenti dei servizi segreti all’aeroporto de Il Cairo e accusato di minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento alle proteste illegali, sovversione, diffusione di false notizie, propaganda per il terrorismo. Per queste imputazioni sarebbe stato oggetto di torture in carcere e rischia da cinque anni all’ergastolo in caso di condanna.
Gli attivisti per i diritti civili ritengono che la sua detenzione preventiva, prorogata ogni volta per periodi successivi di 45 giorni, sia motivata in realtà dall’impegno assiduo del giovane presso la Egyptian Initiative For Personal Rights, una ong per la difesa dei diritti umani. “L’amministrazione comunale - hanno ricordato i firmatari dell’ordine del giorno - ha già aderito alla proposta di Amnesty Intemational a favore della liberazione di Patrick Zaki illuminando di giallo la Torre Civica in occasione del primo anniversario della carcerazione del giovane studente, impegno in continuità con la scelta sostenuta dal Consiglio Comunale di Cuneo di esporre uno striscione per chiedere verità e giustizia per Giulio Regeni”.