CUNEO - Il maltempo sferza le coltivazioni cuneesi: 'A pagarne il conto soprattutto frutta, verdura, mais, grano'

L'allarme di Coldiretti Piemonte: ' Le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua si abbattono su un territorio reso fragile dal dissesto idrogeologico'

Redazione 09/06/2020 17:31

Riceviamo e pubblichiamo da Coldiretti Piemonte.
 
Pioggia e giugno ormai sono un binomio fisso in questi giorni. Le intense precipitazioni hanno fatto innalzare il fiume Po di quasi 1,5 metri in un solo giorno e il maltempo senza tregua ha gonfiato anche i grandi laghi come quello Maggiore, in alcune zone, che ha raggiunto un grado di riempimento addirittura del 114% con il livello delle acque prossimo al limite massimo. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti che sottolinea come la situazione del più grande fiume italiano e dei laghi sia rappresentativa dello stato dei corsi d’acqua minori con allarmi ed esondazioni. In Piemonte si sono verificate ancora incessanti piogge con vento forte che hanno abbattuto alberi, allagamenti dovuti a bombe d’acque e ad essere maggiormente colpite sono state le province di Cuneo e Biella con danni a frutta, mele e pere in particolare, uva nella zona di Brusnengo, Lessona e Masserano, a cavallo tra le province di Biella e Vercelli, verdure e mais, ma anche la cintura di Torino dove, per esempio, a Santena, si è abbattuto un fortissimo temporale con anche grandine che ha causato danni al grano.
 
“Si tratta dell’ultima spallata del clima impazzito con una primavera che è iniziata con il gelo ed è proseguita con il caldo torrido e la siccità per andare a concludersi con le tempeste –evidenziano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua si abbattono su un territorio reso fragile dal dissesto idrogeologico: in Piemonte il consumo di suolo complessivo è di circa 175.000 ettari pari quindi al 6,9% della superficie totale regionale che è di 2.540.000 ettari. Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici
significativi che compromettono le coltivazioni nei campi. I nostri tecnici sono impegnati in questi giorni nella conta dei danni e nel dare assistenza e supporto alle imprese”.

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