Mentre il mondo intero chiede di porre “all eyes on Rafah”, lo slogan che in queste ore sta rimbalzando su milioni di profili social, anche a Cuneo ci si interroga su quanto sta accadendo nella striscia di Gaza. Nel bombardamento di domenica sera alle tende che ospitavano decine di sfollati ci sono stati almeno quaranta morti, tra cui donne e bambini bruciati vivi. Un massacro a cui si aggiungono quelli provocati dalle bombe cadute su altri rifugi civili a Jabalia, Nuseirat e Gaza, con almeno 160 morti.
Nel frattempo, il numero di camion di aiuti umanitari attraverso gli unici due valichi rimasti aperti, Kerem Shalom e Rafah, è crollato a 1.479 nel mese di maggio dai 5.671 di aprile. Il molo da 320 milioni di dollari allestito dagli Usa, per inviare aiuti umanitari fuori dalla giurisdizione Onu, mostra serie problematiche: lo scarso coordinamento ha provocato assalti ai camion e una mareggiata, nella giornata di martedì, ha di nuovo messo fuori uso il pontile, costringendo a una nuova chiusura dopo quella dello scorso fine settimana. Secondo le fonti statunitensi, potrebbe servire una settimana per ripararlo.
Nella seduta di lunedì del consiglio comunale, Beppe Lauria (Indipendenza!) aveva preso la parola per chiedere all’amministrazione un gesto analogo a quello adottato all’indomani dell’attacco del 7 ottobre, quando i colori della bandiera israeliana vennero proiettati sulla torre civica in segno di solidarietà. “Non chiedo di mettere la sola bandiera della Palestina, - ha detto l’esponente della destra sociale, tornando ieri sull’argomento - però chiedo con forza di mettere sulla torre civica la bandiera della Palestina e di Israele e la scritta ‘cessate il fuoco’”. In merito agli ultimi fatti, il consigliere dell’opposizione osserva: “Non c’è più ‘parità’: quello che è accaduto in Israele con quel macellaio di Netanyahu è qualcosa di aberrante. Trentacinquemila morti in confronto a un attacco terroristico che dev’essere senza se e senza ma condannato, ma dire che Hamas e il popolo palestinese siano la stessa cosa non si può sentire. Spero che questo Paese si allinei a coloro che hanno chiesto la messa in stato d’accusa di Netanyahu e a coloro che riconoscono lo Stato di Palestina”.
Anche Ugo Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni è intervenuto per chiedere una presa di posizione in favore del cessate il fuoco, non solo a Gaza ma anche in Ucraina. “Abbiamo avuto incredibili affermazioni del segretario della Nato Stoltenberg che invita a impiegare armi occidentali sul territorio russo: un gesto del genere rischia di scatenare la terza guerra mondiale” ha ammonito il decano della sinistra civica, aggiungendo che “questo impiego di risorse nelle spese militari ha determinato le conseguenze che abbiamo visto sull’accessibilità dei servizi sanitari e un aumento dei poveri assoluti, oggi 5,6 milioni”.