CUNEO - Il Miac vede rosso (di nuovo), ma il Comune rinnova la fiducia ai vertici

Forza Italia chiede di valutare la liquidazione della società, la sindaca prende tempo: “Ci sono offerte da soggetti di spessore, non solo per il fotovoltaico”

Andrea Cascioli 04/02/2024 14:01

Che fare dell’ex mercato del bestiame di Cuneo, ora che quel commercio si è “smaterializzato” e negli spazi di Ronchi non si tiene nemmeno più la tradizionale mostra degli allevatori di Anaborapi? Il tema è tornato all’attenzione del Consiglio comunale dopo un’interpellanza di Franco Civallero (Forza Italia), molto pessimista sul futuro del Miac: tanto da chiedere la convocazione di una commissione apposita a tutela degli interessi dell’amministrazione, e senza escludere la messa in liquidazione.
 
Il Comune conserva il 36% delle quote ed è perciò l’azionista di maggioranza. Lo scorso aprile i vertici della partecipata avevano squadernato i bilanci: l’ultimo a chiudersi con un lieve utile è stato quello del 2018. “Gli amministratori che sono stati scelti dalla politica si sono dimostrati incapaci” osserva, senza mezzi termini, Beppe Lauria. Dall’esponente di Indipendenza! viene anche un altolà sui progetti futuri: “È inaccettabile che una società del Comune proponga di inserire su territori ricchi delle ‘piantagioni’ di fotovoltaico”. I timori per il futuro, aggiunge, si estendono ai dipendenti: “Siamo preoccupati e credo che il Comune dovrà occuparsi anche di un’eventuale ricollocazione, ma non possiamo far pagare ai dipendenti le colpe della politica o degli amministratori incapaci”.
 
“Quello che lascia interdetti è che non si capisce che strategia abbia questo consiglio di amministrazione” rincara Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni): “Nel frattempo hanno fatto quadrare i conti vendendo terreni: è una situazione confusa e imbarazzante”. Alla richiesta di convocazione di una commissione si unisce Giancarlo Boselli (Indipendenti), autore di una mozione sul Miac nella quale è tornato sulla questione della vendita dei terreni ad Amazon: “Fu venduto per una grande operazione che la sindaca difese con paroloni, sostenendo che avrebbe portato posti di lavoro e ricchezza al Comune: come è andata a finire lo sappiamo, quell’edificio è vuoto e lei ha detto più volte che si sarebbe data da fare per riempirlo, ma non ha fatto niente. Siamo noi che dovremmo dire al Miac cosa fare e indicare la politica finanziaria”.
 
“Solo un mese fa il consiglio ha deciso il mantenimento della partecipazione nel Miac” ricorda la sindaca Patrizia Manassero. Nell’ultima commissione, la società aveva indicato un piano industriale focalizzato su tre punti: la valorizzazione del patrimonio, il mantenimento del Polo Agroalimentare attivato dalla Regione Piemonte e i servizi da garantire a un mercato non più fisico. Il Polo Agrifood, osserva la prima cittadina, “ha grandi potenzialità, perché è inserito nei poli di ricerca collegati con le università. Ma ha anche i limiti legati all’adesione delle grandi imprese e al fatto che non c’è una linea regionale solida di finanziamenti”.
 
Ora si attendono novità, dopo la manifestazione d’interesse non vincolante da parte delle imprese: “Sono arrivate undici offerte da altrettanti soggetti, non solo sul fotovoltaico ma su vari temi e opportunità. I proponenti sono soggetti di spessore e il Miac ha chiesto la nomina di un componente tecnico per una commissione che valuti queste proposte, su cui poi si esprimerà il CdA. Quando arriveremo in prossimità della scelta, sarà il momento per rivederci e fare il punto”.

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