Almeno 446 morti, oltre 1500 feriti sono le conseguenze del disastroso ciclone "Idai", che ha duramente colpito lo stato del Mozambico lo scorso 14 marzo. Purtroppo i numeri di vittime e feriti sono destinati ad aumentare. L’UNICEF ha stimato un numero di 260.000 bambini che si trovano in condizioni critiche nelle province di Sofala, Manica, Zambezia and Inhambane. Molte aree del Paese sono senza energia elettrica e senza telecomunicazioni, si stima un numero di oltre 58.000 abitazioni completamente o parzialmente distrutte, e più di 100 mila persone sono accolte in 130 campi di accoglienza.
“Questo è il quadro drammatico nel quale l’Italia è stata chiamata ad intervenire, con il Piemonte che mette a disposizione la struttura di Maxiemergenza del 118 - ricordano il presidente della Regione, Sergio Chiamparino e l’assessore alla Protezione civile, Alberto Valmaggia – e attualmente si stanno completando le operazioni di trasferimento di personale e mezzi per il Mozambico. Il 20 marzo il governo del Mozambico ha formalizzato una richiesta di assistenza alla comunità internazionale. Per tale ragione, nelle ore successive c'è stata l'attivazione di squadre di esperti delle principali agenzie delle Nazioni Unite, ed anche la Commissione Europea ha deciso di mobilitare i propri esperti ed alcune delle risorse registrate nel meccanismo comunitario di risposta alle emergenze internazionali. Tra queste vi è il modulo Advanced Medical Post with Surgery (AMP-S), Posto medico avanzato con chirurgia d'urgenza, della Maxiemergenza 118 Regione Piemonte, che nel 2018 ha ottenuto la certificazione internazionale come Emergency Medical Team di tipo 2 (EMT type2) da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ed è quindi in grado di operare in scenari internazionali complessi come quello che si è verificato in Mozambico. Oltre alla capacità di organizzare una struttura complessa, la generosità, che sempre dimostrano le varie componenti della Protezione civile regionale, sia quando sono impegnati sul territorio nazionale, sia quando sono chiamati ad affrontare criticità complesse con una professionalità riconosciuta ai massimi livelli europei e costruita nel tempo”.
Il modulo ha un'unità chirurgica con possibilità di eseguire da 7 a 15 operazioni al giorno, trattamento di feriti minori fino a 100 pazienti al giorno, 20 posti per la degenza, con settori organizzati per terapia intensiva, radiologia, banca del sangue, farmacia, area di isolamento.
L’allestimento del Modulo è iniziato il 21 marzo, il team è composto da 48 unità tra medici, con diverse specializzazioni, ed infermieri delle aziende sanitarie ed ospedaliere piemontesi, e da 7 tecnici del Coordinamento del Volontariato di Protezione civile del Piemonte, 2 elettricisti, 2 idraulici e 3 logistici. L’organizzazione è avvenuta secondo le procedure di attivazione concordate fra la struttura di Protezione Civile e quella della Maxiemergenza 118 Piemonte. Il materiale del modulo, con sede a Saluzzo, è stoccato in 10 container e tutto il materiale è catalogato e confezionato in casse logistiche in pronta partenza. I farmaci sono forniti dall'ASL TO3, secondo procedure già prestabilite con la Maxiemergenza 118 Piemonte.
Il trasferimento del modulo, organizzato con partenze dalle basi dell'Aeronautica Militare di Pisa e Villafranca (VR), con velivoli C130 e KC767, è iniziato già domenica 24 e proseguirà oggi e mercoledì 27 marzo, previa autorizzazione al volo sui Pesi interessati ottenuta da parte del Ministero degli Esteri. Oltre al materiale medico la società SMAT di Torino ha fornito un importante contributo, con la pronta messa a disposizione di un quantitativo di acqua potabile in boccioni da 20 litri, per le prime necessità della missione.
La missione del modulo è coordinata il Dipartimento della Protezione Civile, mentre il team leader del modulo è Mario Raviolo, Direttore della Maxiemergenza 118 Piemonte. La missione ha una durata prevista di 20 giorni.