Riceviamo e pubblichiamo:
Gent. direttore,
le sottopongo il seguente ragionamento di massima non a fini di allarmismo o di schieramento, ma a fini di riflessione e di eventuale aiuto alla decisione, ricordando che anche il Comune di Cuneo ha applicato limitazioni alla circolazione, al fine di rispettare le direttive anti-inquinamento Europee.
I 2000 dipendenti attuali dell'Ospedale S. Croce / Carle, ipotizzando per semplicità che tutti seguano un orario continuato e non sdoppiato, ed ipotizzando in media 240 giorni di lavoro / anno ciascuno, cioè 480 accessi / anno ciascuno, compiono 960000 entrate-uscite totali / anno. Dal punto di vista dell'inquinamento di CO2 indotto, un'utilitaria ne produce circa 50 gr/km (la Fiat Panda sui 30 gr/km, la Volvo 60 sui 140 gr/km).
Ipotizzando che la metà dei dipendenti (1000) abitino sull’altipiano e si muovano in auto, ogni km in più fatto fare da ogni dipendente per raggiungere il Carle invece del S. Croce, vuol dire 480000 movimenti di entrate-uscite x 50 gr di CO2 x 1 km = 24000 kg / anno di CO2 in più (24 tonnellate) per ogni km in più.
Tenendo conto che dall'altipiano al Carle ci sono circa 3 km, il nuovo ospedale collocato al Carle spalmerà su Cuneo almeno 72 tonnellate di CO2 in più rispetto al rimanere al S. Croce. Ancora più interessante è calcolare l'ulteriore produzione di CO2 aggiunto dagli abitanti dell'altipiano che ora raggiungono il Pronto Soccorso al S. Croce (accessi totali / anno al Pronto Soccorso: circa 70000, di cui alcune migliaia provenienti dall'altipiano, raggiungibile anche a piedi grazie ai portici), e che al Carle dovranno raggiungerlo in auto.
Cordialmente
Vittore Giraudo