Il futuro ospedale di Cuneo continua a far discutere. In una fase in cui il dibattito gira intorno alle coperture finanziarie per la costruzione della nuova struttura (sul piatto i fondi Inail o un partenariato pubblico-privato, attualmente sotto la valutazione della direzione dell’Aso Santa Croce e Carle, che ha pubblicato un bando per trovare un advisor) il Consiglio Comunale di Cuneo ha approvato un ordine del giorno presentato dalla maggioranza Manassero - PD, Centro per Cuneo Lista Civica, Crescere Insieme e Cuneo Solidale e Democratica - che manifesta forti perplessità sulla soluzione che coinvolgerebbe i privati. Nessun arretramento invece, sulla decisione di procedere alla costruzione di un nuovo nosocomio. “Incertezze non ne abbiamo e non ne vogliamo regalare all’assessore Icardi e alla Giunta Cirio”, ha detto chiaramente la sindaca. Tradotto: niente appigli per dire che Cuneo non vuole l’ospedale.
La GroBe Koalition che governa la città all’ombra della Bisalta ha presentato un ordine del giorno, poi approvato con larga maggioranza nella seduta del
Consiglio comunale di martedì 13 settembre, nel quale la sindaca s’impegna a farsi “parte attiva” con i vertici dell’Aso Santa Croce e Carle e con la Regione Piemonte per “segnalare la crescente situazione di incertezza che viene percepita dal territorio in merito al rischio di ridimensionamento del livello delle prestazioni dell’ospedale nella nostra città”. Fin qui nulla di inedito, almeno per quanto riguarda la costanza della prima cittadina nel seguire da vicino l’evolversi della situazione. L’elemento di novità è rappresentato dalla richiesta di un dibattito aperto all’interno del Consiglio comunale, con la convocazione dell’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi e del direttore dell’Aso Elide Azzan, nel momento in cui sarà depositata la valutazione dell’Azienda ospedaliera sulla proposta di partenariato formulata dalla società Inc Spa, che fa capo al Gruppo Fininc della famiglia Dogliani, di cui si è appreso a inizio agosto.
Fino a pochi giorni fa la Manassero si era dimostrata piuttosto cauta sul coinvolgimento dei privati, pur stigmatizzando l’eventuale destatalizzazione di servizi sanitari o servizi ad essi correlati: “Aspettiamo di vedere le carte e i numeri, altrimenti parleremmo senza sapere”, aveva detto. La sua maggioranza sembra essere piuttosto perplessa sulla soluzione INC e anche la prima cittadina ha espresso dubbi, confermando le preoccupazioni espresse dalle minoranze. In particolare Ugo Sturlese, con un’analisi molto minuziosa, ha sviscerato le controversie del partenariato.
Quattro i punti contestati: “Il costo del capitale è tre volte più alto di quello pubblico - ha esordito il consigliere di Cuneo per i Beni Comuni -. Ci sono costi molto elevati sulla lunga transazione, inoltre c'è scarsa trasparenza e il canone potrebbe aumentare per cause indipendenti dalla volontà dei contraenti, ribaltandosi sulle prestazioni sanitarie”. Dalle minoranze anche Giancarlo Boselli (Indipendenti) ha espresso perplessità, osservando - a suo avviso - una sorta di passività da parte degli attori politici, in particolare dalla sindaca Manassero.
Da sempre Cuneo per i Beni Comuni è contraria allo spostamento dell’ospedale dal centro città in frazione Confreria, dove è previsto dal PRG. Eppure Ugo Sturlese non ha mancato di osservare che i Fondi Inail, a differenza di quanto affermato da alcuni, ci sarebbero anche. I problemi sarebbero di tutt’altra natura: “Con questa soluzione la Regione dovrebbe fare la progettazione - ha spiegato l’ex primario del Santa Croce -. Siccome ha un bilancio disastrato, sotto accusa dalla Corte dei Conti, non vuole spendere nulla per il progetto”. Poi una considerazione sull’assessore alla Sanità Regionale: “Fino al 5 agosto Icardi ha continuato a sostenere la soluzione dei Fondi Inail, poi ha improvvisamente cambiato registro - ha chiosato Sturlese -. È un comportamento che non definisco per non subire delle denunce. Sicuramente è poco chiaro”. Le bordate alla Regione non sono arrivate soltanto dalla sinistra cittadina, anche i gruppi consiliari della maggioranza hanno lanciato dardi infuocati all’indirizzo della Giunta regionale, parlando di un Piemonte “fermo agli annunci” e di “una situazione finanziaria che sta portando la sanità in un vicolo cieco”.
Il “centro-centrosinistra” cuneese, in una nota diffusa alla vigilia dell’assemblea cittadina, aveva già messo le mani avanti per evitare eventuali accuse di strumentalizzazioni: “Queste considerazioni, sia chiaro, non sono frutto di polemica elettorale, pure la Corte dei Conti ha recentemente bocciato le politiche sanitarie della Giunta Cirio”. Oltre alle stoccate nei confronti del centrodestra regionale, che governa a Torino, i gruppi cuneesi hanno espresso una preferenza chiara nei confronti del finanziamento con risorse pubbliche e si sono detti “preoccupati” dalla notizia dell’abbandono improvviso dell’ipotesi di finanziare il nuovo ospedale di Cuneo con fondi Inail a favore di una soluzione di partenariato pubblico-privato: “Anche perché non accompagnata da previsioni precise su procedure e tempistiche”. Sibillina una delle frasi in conclusione della nota: “Stando così le cose sulla programmazione dell’edilizia sanitaria, corriamo forse anche dei rischi circa i livelli di eccellenza delle nostre strutture ospedaliere?”.
Articolo pubblicato sul giornale cartaceo di Cuneodice.it in edicola da giovedì 15 settembre.