Non ci sono stati solo convenevoli nel saluto alla stampa di Mariano Savastano, neo nominato prefetto di Cuneo in sostituzione di Fabrizia Triolo, destinata a Modena. Il nuovo capo dell’ufficio territoriale di governo arriva da Belluno, una provincia alpina che lui - napoletano - ha imparato a conoscere palmo a palmo negli ultimi tre anni e mezzo, e che assicura avere molti punti in comune con Cuneo.
A cominciare dal nodo infrastrutturale, un cruccio all’ombra delle Dolomiti quanto lo è sotto la Bisalta: “In questi anni ho fatto un’esperienza in tema di infrastrutture promesse e ritardate: l’autostrada finisce poco dopo Belluno, le varianti dovevano arrivare per i mondiali di sci 2021, ma le realizzeremo solo per le olimpiadi 2026”. Appena prima di preparare le valigie per Cuneo, Savastano ha incontrato l’ad di Anas Aldo Isi e i vertici dell’ente stradale per il fare il punto. È stata l’occasione, spiega, per parlare anche dei dossier della sua nuova sede: “Mi è stato detto che sono contenti di rivedermi a Cuneo, dove c’è il loro cantiere più complesso, il Tenda bis. Nei prossimi giorni chiamerò amministratore delegato e presidente, chiedendo di mantenere la promessa che hanno fatto”.
Ovvero? Quella di fornire risposte chiare sui tempi di realizzazione: “Ritengo che gli ingegneri dell’Anas abbiano il dovere di pianificare un cronoprogramma credibile: inutile dirci ‘fra due mesi’, se non è fra due mesi. Le parole su questo tema del sindaco di Cuneo e del presidente della Provincia sono state molto chiare”. Sul tavolo del nuovo prefetto c’è parecchio altro da analizzare: “Se devo darmi un obiettivo da raggiungere - spiega - è quello coniugare le forti aspettative della comunità sui servizi pubblici efficienti, il completamento delle opere pubbliche e dei cantieri Pnrr, con l’esigenza di sicurezza”.
Si parla anche di caporalato, nell’imminenza della manifestazione che vedrà i sindacati scendere in piazza ad Alba questo pomeriggio: “L’arrivo di migranti credo non possa essere impedito. Può essere limitato e frenato ma comunque va gestito, a cominciare dagli accordi con i Paesi di provenienza. Il Paese deve decidere se limitarsi ad accoglierli o inserirli nel mondo del lavoro come da anni fa la Germania locomotiva d’Europa”. Una cauta esortazione al governo arriva sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici: “Bisogna lavorare in modo strutturale ed essere bravi a cogliere tutte le opportunità di finanziamento. Più che fare la lotta all'Europa, prepariamoci per avere maggiori aiuti e mettere in sicurezza il territorio”.
Savastano, sessant’anni compiuti a febbraio, il Piemonte ha imparato a conoscerlo fin dal suo primo incarico, alla prefettura di Novara. Qui ha conosciuto la donna che sarebbe diventata sua moglie, Rossana Riccio, oggi giudice di Corte d’Appello a Torino. Il loro figlio Andrea, ventottenne, si è laureato in medicina e frequenta il secondo anno di specializzazione in cardiologia: il papà ne parla senza celare il suo orgoglio. In via Roma si presenta con un motto: “Porte aperte a palazzo del governo. A Belluno è stato non solo uno slogan, ma il mio modo di interpretare il ruolo. È ciò che ho fatto in questi tre anni e mezzo e che vorrò fare a Cuneo: per me, da questo momento, Cuneo è caput mundi”.