Riceviamo e pubblichiamo.
Abbiamo atteso con grandi speranze la commissione del 9 dicembre per poter vedere il nuovo progetto su piazza Europa. Avevamo fatto ricerche sulle opere dell’architetto Damilano ed eravamo sicuri che sulla piazza sarebbero rimasti i cedri data la sensibilità del professionista per un equilibrio fra il naturale ed il costruito. Eravamo sicuri che tutta la piazza, dal lato est al lato ovest, sarebbe stata presa in considerazione perché è intuitivo che non si riqualifica niente se ci si occupa di una sola parte. Ci siamo spinti anche a sperare di trovare nel nuovo progetto uno stimolo per favorire il restyling delle facciate dei palazzi, perché quello sarebbe stato il tocco del maestro. Ci avevamo davvero sperato perché ci era sembrato di capire che il progetto donato fosse il frutto di una assoluta libertà creativa ed espressione dell’attaccamento alla città ed alla sua storia. Inutile dire che la delusione è stata grande, niente di quello che ci aspettavamo, il nuovo progetto su piazza Europa è come una pudibonda foglia di fico che copre la banale, ma preminente priorità del buco sottostante.
Ci siamo sentiti un po’ naif per aver creduto che il vero primo scopo del progetto fosse davvero dare vita nuova alla piazza in continuum con quello che è da cinquant’anni. Ragionando a mente fredda non poteva essere altrimenti. Ci spiace tanto per la creatività piegata e condizionata che dimostra ancora una volta come la successione delle cose non sia proprio quella dichiarata dall’amministrazione. Secondo il sindaco il progettista avrebbe donato il progetto alla città ed il sindaco avrebbe dato l’incarico di adattare lo scavo alla superficie. È di facile comprensione che è successo il contrario: il sindaco ha semplicemente dato mandato all’architetto Damilano di progettare in base all’esigenza di scavare e l’architetto cosa poteva farne dei cedri se non sacrificarli? Cosa poteva fare del sagrato se non cementificarlo, cosa poteva mettere sul sagrato se non fantasmi di alberi? Così il regalo si è trasformato in un regalo non alla città ma al sindaco. Peccato, occasione persa, tanto genio creativo sepolto nei sotterranei!
Associazione "Di Piazza in Piazza"