“Insieme per la sanità piemontese”. Questo lo slogan riportato sulla copertina del cosiddetto “libro bianco della sanità nella Granda”, redatto dal Partito Democratico cuneese e nello specifico dal Tavolo sanità, coordinato da Guido Chiesa. Il documento “fotografa” tutte le criticità del sistema sanitario provinciale: dalle liste d’attesa alla carenza di personale, dai problemi dell’edilizia ospedaliera - con un lungo focus sul nuovo ospedale di Cuneo - a quelli dell’assistenza territoriale. La relazione è stata presentata stamattina, lunedì 13 maggio, in un presidio organizzato di fronte all’ingresso dell’ospedale “Santa Croce” di Cuneo in via Bassignano (cui seguirà un sit-in insieme ai lavori del comparto sanitario in via Michele Coppino).
Era presente anche Gianna Pentenero, candidata presidente della Regione, insieme ai candidati consiglieri del PD per la provincia di Cuneo (Daniela Blengio, Ivana Borsotto, Mauro Calderoni, Franca Giordano e Maurizio Marello). Sono intervenute anche la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero e la deputata Chiara Gribaudo.
“Vogliamo tornare a governare la Regione. - ha detto Pentenero - Dobbiamo farlo perché quel che abbiamo scritto nel documento è frutto di un ‘non lavoro’, di tutto ciò che non è stato fatto negli ultimi anni per il sistema sanitario piemontese. Un sistema che aveva dei problemi già prima, ma non ai livelli di oggi. Le Regioni sono nate per programmare la sanità sul territorio, una programmazione che oggi manca del tutto. La prospettiva è preoccupante. Ringrazio chi ha lavorato a questo documento, ci deve far capire che non dobbiamo andare in questa direzione. C'è molto lavoro da fare, c'è un'emergenza, dobbiamo recuperare una sanità pubblica che risponda davvero ai bisogni dei cittadini”.
Poi un appello rivolto agli astensionisti: “C’è un grande numero di persone che da tempo non vota più. Persone che hanno perso fiducia nelle istituzioni. Noi presentiamo persone serie e competenti, un biglietto da visita importante che vogliamo e dobbiamo raccontare: può esistere un'alternativa di competenza. Molti cittadini hanno rinunciato all'esercizio della democrazia sostenendo che ‘tanto è inutile’: dico loro che non è vero, non è vero che è inutile”.
Da parte di Chiara Gribaudo, invece, una vera e propria invettiva verso la Giunta regionale e verso il Governo di Giorgia Meloni: “Nel documento che presentiamo oggi c'è quel che la destra avrebbe dovuto fare in questi anni, ma non ha fatto. Le liste d'attesa aumentano, visite ed esami non sono garantiti nemmeno a bambini che hanno particolari patologie. Nel frattempo il Governo sta tagliando i fondi alla sanità. Il progetto è che se hai i soldi ti curi, altrimenti no: e questo sta avvenendo, chi non se lo può permettere sta rinunciando a curarsi”. Presa di posizione netta, da parte della parlamentare di Borgo San Dalmazzo, anche per quanto riguarda la questione nuovo ospedale: “Per l'ospedale di Cuneo c'erano i soldi pubblici, ma è avvenuto qualcosa di molto grave: la Giunta ha fatto il gioco delle tre carte costruendo con ritardo un progetto legato anche a fondi privati. Non a caso si sono dimesse direttrice sanitaria e direttrice generale. È stata una spia che doveva dirci che le cose non stavano andando bene. Quando la destra va al potere non governa, ma comanda, con una visione marchettara della politica, pensando solo ai propri interessi”.