CUNEO - Il piano delle strutture sanitarie di prossimità passa l'esame del Consiglio Regionale

In provincia di Cuneo 14 case e 5 ospedali di comunità con 6 centrali operative. Icardi: "Non più tagli, ma nuovi posti letto sul territorio"

Luigi Icardi

Redazione 22/02/2022 19:17

Quattordici case di comunità, 5 ospedali di comunità, 6 centrali operative in provincia di Cuneo. È il piano delle strutture di prossimità approvato questa mattina, martedì 22 febbraio, in Consiglio Regionale.
 
L’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi ha espresso soddisfazione per il voto dell’assemblea di Palazzo Lascaris: “Compiamo un passo storico sulla strada del rafforzamento dell’assistenza sanitaria di prossimità sull’intero territorio piemontese - ha spiegato l'esponente della Giunta Cirio -. Attraverso l’approvazione del piano di realizzazione delle strutture sanitarie intermedie, promuoviamo un nuovo modello di presa in carico del paziente che garantisce il migliore rapporto di continuità assistenziale nel percorso di cura tra ospedale e territorio e viceversa. Abbiamo voluto rimediare ai tagli operati dal Governo centrale trovando risorse alternative per finanziare la realizzazione delle 9 Case di comunità e dei 2 Ospedali di comunità rimasti esclusi dal Pnrr, proprio per rendere il più possibile diffusa la rete delle nuove strutture di prossimità. Per la prima volta dal 2014, dopo tanti ridimensionamenti degli ospedali, il Piemonte torna a incrementare i posti letto del Servizio sanitario regionale, con un investimento complessivo di 214 milioni di euro per circa un migliaio di posti letto, cogliendo al meglio un’opportunità senza precedenti”.
 
In Piemonte il piano di localizzazione prevede 91 Case di comunità, 29 Ospedali di comunità e 43 Centrali operative territoriali, per un investimento complessivo di 214 milioni di euro. I finanziamenti arriveranno in gran parte del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e da altre risorse.
 
Nella Granda gli ospedali di comunità sono 5: 3 nell’Asl Cn1 nei due attuali ospedali di Saluzzo e Ceva e a Cuneo al Mater Amabilis Angeli, e due nell’Asl Cn2 Alba e Bra; 14 le case di comunità, 9 nell’Asl Cn1 Savigliano, Fossano, Saluzzo, Verzuolo, Ceva, Dogliani, Mondovì, Dronero e Borgo San Dalmazzo, e 5 nell’Asl Cn2 Alba, Canale, Santo Stefano Belbo, Bra e Cortemilia; 6 le centrali operative, 4 nell’Asl Cn1 Savigliano Saluzzo, Mondovì e Cuneo alla Villa Santa Croce di corso Francia, e 2 nell’Asl Cn2 ad Alba e Bra. 
 
Rispetto alla proposta della Giunta, in Consiglio regionale è variata la localizzazione di una sola Casa di comunità del Torinese.
 
"La pandemia ci ha insegnato che sulla sanità non si taglia, si investe. Ed è quello che stiamo facendo con un piano senza precedenti che ci permetterà di creare l’ossatura di quella medicina territoriale che in Piemonte manca e di cui l’emergenza sanitaria ci ha mostrato tutte le criticità - ha sottolineato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Dal 2014 non si aumentavano posti letto sul nostro territorio e oggi torniamo a farlo rendendo sempre più vicine ad ogni cittadino piemontese le migliori cure che possiamo garantire. Ringrazio il Consiglio regionale per aver approvato con tempi estremamente rapidi questo grande piano di intervento, che adesso può finalmente prendere forma”.

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