CUNEO - Il Piemonte è la quinta regione italiana per reddito medio complessivo

A livello provinciale Cuneo si colloca al decimo posto. In cima alla classifica ci sono Roddi, Barbaresco e Piobesi d’Alba. Gli ultimi posti occupati dai piccoli centri di montagna come Elva e Castelmagno

Micol Maccario 30/04/2023 14:36

In Italia, il reddito medio annuo nel 2021 è aumentato del 4,5% rispetto all’anno precedente. Il dato ammonta a 912,4 miliardi di euro, per una media di 22.54 euro. A essere aumentato è anche il numero di contribuenti che ha presentato la dichiarazione dei redditi soggetti ad Irpef per l’anno di imposta 2021 rispetto all’anno precedente (+0,8%), pari a circa 41,5 milioni. 
     
Secondo i dati del Dipartimento delle Finanze presentati a fine aprile, la regione con il reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia con 26.620 euro, seguita dalla provincia autonoma di Bolzano con 25.680 euro. In fondo alla classifica si trova invece la Calabria con 16.300 euro. Il Piemonte si colloca al quinto posto con 24.040 euro, preceduto dal Lazio (24.350 euro) e seguito da Liguria (23.600 euro), Valle d’Aosta (23.310 euro) e Toscana (23.040 euro).      
 
A livello nazionale, la maggior parte del reddito complessivo dichiarato (l’83,2%) è quello da lavoro dipendente e da pensione. Il reddito medio più elevato, invece, è quello da lavoro autonomo pari a 60.530 euro, contro i 24.130 dichiarati dagli imprenditori, i 21.500 dei lavoratori dipendenti e i 18.990 dei pensionati. Rispetto all’anno precedente si è verificato un aumento significativo del reddito da lavoro autonomo (+ 14,7%). Vale la pena ricordare che in questi dati non compaiono i redditi degli evasori fiscali e quelli di coloro che lavorano “in nero”. In Italia l’ultima stima evidenziava che le imposte evase (IRPEF, IVA, IRES E IRAP) erano pari a 86,5 miliardi di euro.  
 
Persiste ancora una profonda differenza tra il reddito medio delle regioni centro settentrionali e quello delle regioni meridionali. Nel sud Italia solo le città più grandi come Cagliari (24.274 euro), Caserta (23.395 euro), Salerno (22.285 euro), Lecce (22.086 euro), Potenza (21.342 euro), Sassari (20.550 euro), Napoli (20.326 euro), Catanzaro (20.248) e Messina (20.235 euro) presentano redditi medi superiori ai 20mila euro. Il comune in cui il reddito medio è più alto è Lajatico, in provincia di Pisa (52.337 euro), mentre quello con il reddito medio più basso è Limosano, in provincia di Campobasso (10.027 euro).   
 
La situazione nella zona del cuneese
 
Il comune della provincia Granda che dichiara il reddito medio più elevato è Roddi, con 28.669 euro. In generale, tra i primi posti della classifica si trovano quasi tutti luoghi della medesima zona, quella delle Langhe e dell’Albese. Al secondo posto si colloca Barbaresco (28.202 euro), seguito da Piobesi d’Alba (25.684). Appena fuori dal podio si trova Vignolo, con 24.668 euro, seguito poi da Alba (24.693 euro). Il comune di Cuneo ricopre il decimo posto nella classifica provinciale. Dal 2019 al 2021 il reddito medio complessivo denunciato dai cuneesi è aumentato, passando dai 22.548 euro del 2019, ai 22.312 del 2020 per arrivare ai più recenti 23.396 euro del 2021. In fondo alla classifica si trovano solitamente i centri piccoli situati in montagna. L’ultimo è Castelmagno, che dichiara una media di 9.680 euro. Lo precedono Elva (9.972 euro) e Pontechianale (12.474 euro). 
 
In generale, in questi tre anni i redditi dichiarati sono aumentati quasi ovunque nel Cuneese. Fanno eccezione solo alcune località, tra cui Elva (passata dagli 11.736 euro del 2019 ai 9.972 del 2021), Pontechianale (da 12.798 euro del 2019 ai 12.474 del 2021), Igliano (da 13.028 del 2019 ai 12.948 del 2021) e Roaschia (da 14.712 del 2019 ai 13.285 del 2021).     
 
L’aumento del reddito medio italiano è sicuramente un fattore positivo per l’economia del Paese che incrementa il benessere delle persone. Bisogna considerare però che questi dati sono relativi al 2021. Da quell’anno con l’avvento della guerra in Ucraina, le conseguenze economiche sono state tangibili anche in Italia, con il rincaro delle materie prime e la diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie in primis. Nonostante siano stati presi provvedimenti per far fronte al rialzo dei prezzi, il costo medio della vita si è alzato notevolmente. Infatti, anche se c’è stato un generale incremento del reddito in Italia in realtà ci sono sempre più poveri. Secondo i dati più recenti un italiano su dieci si trova in povertà assoluta, pari a 5,6 milioni di cui 1,4 milioni sono bambini. E la crescita di questi numeri sembra non volersi fermare. Secondo i dati di Svimez (associazione privata senza fini di lucro che promuove lo studio delle condizioni economiche del Mezzogiorno), nel 2023 ci saranno 500mila nuovi poveri.

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