CUNEO - Il Piemonte è la regione italiana con il maggior numero di Comuni senza bambini sotto i 3 anni

Il dato emerge dall'Atlante dell'Infanzia pubblicato da Save the Children. La regione è tra le peggiori a livello nazionale anche per quanto riguarda la carenza di pediatri

a.d. 15/11/2024 09:23

Il Piemonte è la regione italiana con il maggior numero di Comuni senza bambini sotto i 3 anni: erano 34 alla fine del 2023. Il dato emerge dall’Atlante dell'Infanzia pubblicato ieri da Save the Children. L'anno scorso in Piemonte sono nati 25.039 bambini, un dato che ci colloca come ottava regione dopo Lombardia, Campania, Sicilia, Lazio, Veneto, Emilia-Romagna e Puglia.
 
Secondo il rapporto solo il 32,7% delle bambine e bambini tra 0 e 2 anni trova posto all'asilo nido, una percentuale che è però destinata a crescere con gli investimenti del Pnrr: secondo lo studio di Save the Children il Piemonte riceverà 158,37 milioni di euro facendo crescere la quota di posti all'asilo di 10 punti a Biella, dal 41,5% attuale al 51,9% previsto, e del 6% a Torino, da 35,8% a 41,8%. Stimata una crescita percentuale di 13.5 punti a Vercelli, 9,8% a Novara. 16,4% a Verbania, 12,6% ad Asti, 4,1% ad Alessandria e 10,1% a Cuneo. Questi investimenti dovrebbero consentire di accrescere l’offerta di servizi educativi per la prima infanzia e raggiungere così una copertura pari al 41,3% a livello nazionale, non lontano dal target del 45% fissato a livello europeo per il 2030.
 
Un altro dato estremamente negativo è quello relativo al carico medio potenziale per ogni pediatra. Nel 2022, secondo il Ministero della Salute, la media a livello nazionale era di 993 bambini per ogni medico. Il Piemonte si piazza ben oltre questa soglia, presentando il peggior dato a livello nazionale con 1.281 bambini in carico in media ad ogni pediatra (la regione migliore è la Toscana con 863 bambini per pediatra).
 
Il vecchio Accordo Collettivo Nazionale prevedeva che il massimale di assistiti per pediatra fosse di 800 bambini. Sempre nel 2022, ultimo anno di cui il Ministero della Salute fornisce i dati ufficiali, i pediatri con più di 800 assistiti in Italia erano il 72,8%, con punte di 86,9% in Veneto, 86,3% in Piemonte, 86,7% nelle Marche. Probabilmente anche per ovviare a una situazione irregolare, l’Accordo Collettivo Nazionale firmato nel 2022 ha poi elevato il numero massimo di assistiti di un pediatra di famiglia a 880, a cui si possono aggiungere con deroga nazionale ulteriori 120 scelte temporanee (ovvero iscrizioni effettuate da residenti in ambiti limitrofi, non residenti, extracomunitari). Inoltre, i fratelli di un bambino o bambina già in carico ad un pediatra possono essere iscritti con quello stesso medico, anche se ha raggiunto il suo massimale di assistiti. Infine, esistono deroghe regionali e locali, soprattutto legate all’indisponibilità di altri pediatri sul territorio, che portano a superare in molti casi i 1.000 iscritti. Nel 2024 il nuovo Accordo Collettivo Nazionale che, nel momento in cui scriviamo è in corso di contrattazione, dovrebbe elevare il numero massimo di assistiti da un pediatra a 1.000 iscritti.
 
Dunque, i pediatri di libera scelta sono pochi. Ma si riesce a quantificare quanti ne mancano? In un rapporto pubblicato a maggio 2024, la Fondazione GIMBE ha stimato una carenza di 827 pediatri di libera scelta su tutto il territorio nazionale. Il calcolo è stato fatto utilizzando le rilevazioni SISAC al 1° gennaio 2023 e considerando come accettabile un rapporto di un pediatra ogni 800 assistiti. Notevoli le differenze regionali: il 62% delle carenze si concentra in sole 3 grandi regioni del Nord: Lombardia (244), Piemonte (136), Veneto (134). Anche qui, insomma, il Piemonte presenta un dato tra i peggiori.
 
QUI il rapporto completo pubblicato da Save the Children.

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