Riceviamo e pubblichiamo.
Oggi il presidente della Regione, Alberto Cirio, assieme all’assessore alla sanità, Luigi Genesio Icardi, incontreranno i direttori generali della Asl del Piemonte. Il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, vuole inviare a chi tiene in mano le redini delle decisioni, un messaggio chiaro e forte: non è più possibile proseguire con l’immobilismo sulla coperta cortissima degli organici delle varie aziende ospedaliere Piemontesi. Mancano e vanno assunti subito infermieri (la nostra regione ha bisogno di almeno 4000 infermieri), e anche professionisti della sanità e operatori socio sanitari. NON SI PUO’ PIU’ ATTENDERE. In assenza di proposte concrete il Nursing Up è pronto a dichiarare lo stato di mobilità
Quattro le prime criticità da affrontare subito.
1) La fame di infermieri per coprire servizi e turni nelle aziende ospedaliere è tanta che, in pratica, oggi tra un’azienda e l’altra esiste una sorta di “corsa ad accaparrarsi i pochi professionisti che ci sono in circolazione”. È assurdo che tra Asl diverse si arrivi a “rubarsi” le professionalità. Ciò avviene ancora di più se, come purtroppo accade, tra un Asl e l’altra si mettono in campo contratti a tempo determinato con durate temporali diverse. Vi sono aziende che fanno contratti a 12 mesi e aziende che stanno facendo contratti a 36 mesi. Così, le professionalità che vanno in scadenza giocoforza tendono ad andare nelle aziende che garantiscono contratti più lunghi. È DUNQUE NECESSARIO CHE TUTTE LE AZIENDE SANITARIE PIEMONTESI FACCIANO CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO A 36 MESI.
2) Da gennaio sulla sanità piemontese graverà un nuovo problema. Entreranno, infatti, in vigore gli incentivi che la Regione Valle d’Aosta ha previsto per tutti gli infermieri con contratti a tempo determinato: 350 euro mensili per tre anni. Questa opportunità drenerà risorse perché saranno molti gli infermieri che hanno lavorato per mesi da noi ma sono con contratto in scadenza, che proveranno a farsi assumere in Valle D’Aosta con i nuovi contratti più ricchi grazie all’incentivo per tre anni. Che cosa aspetta la Regione Piemonte ad agire proteggendo le professionalità acquisite e formate nei reparti, facendo di tutto per rinnovare loro i contratti con offerte allettanti e adeguate alla grande preparazione che infermieri e professionisti della sanità hanno acquisito? Si attende forse il crash del sistema, quando non ci saranno forze sufficienti per coprire tutti i servizi erogando le prestazioni necessarie ai pazienti per agire?
3) Continua a non essere risolto l’enorme problema della Città della Salute di Torino che non può fare assunzioni a tempo determinato perché bloccata dalla Corte dei Conti. Abbiamo detto e ripetuto che in un regime di necessità straordinaria qual è quello che stiamo vivendo, la Regione, o il Ministero, devono intervenire per creare una deroga temporanea alle disposizioni della Corte di Conti in modo da permettere alla Città della Salute di tornare a fare tali assunzioni. Infatti, se ciò non accadrà, uno dei cinque poli sanitari maggiori d’Europa sarà costretto solo più a prolungare eventuali contratti a tempo determinato in scadenza, o a prelevare professionalità solo da graduatorie già pubblicate e quasi esaurite trovando davvero con il contagocce gli infermieri di cui c’è enorme necessità. Quale sarà il risultato? Che la Città della Salute non avendo personale in numero adeguato per erogare tutti i servizi di cui sarebbe teoricamente capace, dovrà giocoforza ridimensionarsi, riducendo reparti, prestazioni e possibilità di cura dei pazienti. È davvero questo lo scenario che dobbiamo immaginare per la Città della Salute di Torino?
4) È oltremodo necessario lanciare il prima possibile il nuovo bando regionale assunzioni a tempo indeterminato, più volte annunciato per l’anno entrante, che possa creare nuove graduatorie adeguate e strutturate sulle necessità di ogni azienda ospedaliera. Il bando, come abbiamo già detto, prevede tempi lunghi per produrre le assunzioni, visti tutti i passaggi burocratici obbligati. Per questo va redatto e lanciato anche prima del nuovo anno, in modo che le nuove assunzioni possano essere già attive per la fine del 2022.
Il Segretario regionale del Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, sottolinea: “Questi quattro punti devono essere al centro delle decisioni e delle comunicazioni che la Regione trasmetterà ai direttori delle aziende sanitarie. Non c’è dubbio che si debba subito intervenire su questi enormi problemi che riguardano il personale, il quale davvero scarseggia in modo inaccettabile, agendo per risolvere la situazione. Problemi che riguardano tutte le professionalità, non solo gli infermieri. Ignorare tali evidenze, posticipare o prendere altro tempo mantenendo la snervante lentezza sulle decisioni dimostrata fino ad oggi, invece, sarebbe semplicemente la rappresentazione plastica di una irresponsabile incapacità di mettere a fuoco le reali necessità del nostro sistema sanitario. Noi non intendiamo indugiare oltre. Vogliamo risposte immediate dall’incontro di oggi in Regione. In assenza di tali risposte dichiareremo lo stato di mobilitazione di tutti gli infermieri e i professionisti della sanità della nostra regione”.
Nursing Up Piemonte
Il Segretario Regionale Claudio Delli Carri