Il Piemonte avrà le sue montagne “Covid free”, aree montane con presidi sanitari minimi e che vivono condizioni di marginalità in cui verrà vaccinata tutta la popolazione (comprese le persone che vi lavorano), a prescindere dall’età, analogamente a quanto accade per le isole minori. Il piano è stato presentato oggi pomeriggio in una conferenza stampa. “Quando si è posta la questione delle isole non potevamo non obiettare. - ha spiegato il presidente della Regione Alberto Cirio - Anche se intorno non ha l’acqua, un paese di montagna vive la stessa condizione di marginalità e isolamento delle isole. Il quadro normativo del piano vaccinale ci permette di intraprendere questa iniziativa”.
La Regione ha quindi individuato una lista di Comuni che hanno caratteristiche analoghe a quelle delle isole. Questi i requisiti: per le aree alpine saranno compresi i Comuni sopra i 700 metri di altitudine, quelli tra i 600 e i 699 che distano più di 25 minuti dall’ospedale secondo le tabelle stilate dal 118 e quelli assimilabili per “omogeneità territoriale”, ovvero quelli che per caratteristiche di marginalità possano essere considerati come i Comuni montani. Per le aree appenniniche e di alta collina saranno compresi invece i Comuni sopra i 500 metri di altitudine, quelli tra i 400 e i 499 che distano più di 25 minuti dall’ospedale e, anche in questo caso, quelli assimilabili per “omogeneità territoriale”. La mappa che ne consegue include 498 Comuni montani del Piemonte, suddivisi in una fascia gialla a priorità alta e in una azzurra a priorità media. Nella Granda sono 90 i Comuni coinvolti dalla fascia gialla (48.479 i residenti, di cui 44.601 in età vaccinabile, 15.872 già vaccinati con almeno una dose), 218 il totale regionale, per una popolazione residente di 119.783 persone (71.349 in totale le persone ancora da vaccinare in queste aree). L’obiettivo della Regione è completare il piano, che procederà parallelamente alla campagna vaccinale condotta finora, entro metà giugno: alle aree montane saranno destinate dosi aggiuntive che non influenzeranno l’andamento delle normali vaccinazioni. Le persone verranno contattate direttamente dalle Asl del territorio (o, in alcuni casi, dai Comuni che hanno proposto progetti autonomi).
“È innegabile che le isole minori vivano situazioni di difficoltà dal punto di vista dei servizi sanitari, ma questo vale anche per le aree montane, era doveroso intervenire in questo senso”, ha commentato l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi: “Inoltre le istituzioni hanno un debito nei confronti delle montagne, dopo il dietrofront di quest’inverno meno di 24 ore prima la riapertura programmata degli impianti sciistici”.
Questi i Comuni cuneesi inclusi nella fascia a priorità alta: Acceglio, Aisone, Albaretto della Torre, Alto, Argentera, Arguello, Bagnasco, Battifollo, Bellino, Belvedere Langhe, Benevello, Bergolo, Bosia, Bossolasco, Briga Alta, Camerana, Canosio, Caprauna, Cartignano, Casteldelfino, Castelletto Uzzone, Castelmagno, Castelnuovo di Ceva, Castino, Celle Macra, Cerretto Langhe, Cissone, Cortemilia, Cravanzana, Crissolo, Demonte, Dronero, Elva, Entracque, Feisoglio, Frabosa Soprana, Frassino, Gaiola, Garessio, Gorzegno, Gottasecca, Lequio Berra, Levice, Limone Piemonte, Lisio, Macra, Marmora, Melle, Mombarcaro, Monasterolo Casotto, Monesiglio, Montaldo Mondovì, Montemale, Monterosso Grana, Montezemolo, Murazzano, Niella Belbo, Oncino, Ormea, Ostana, Paesana, Pamparato, Perlo, Pezzolo Valle Uzzone, Pietraporzio, Pontechianale, Pradleves, Prazzo, Priola, Prunetto, Rittana, Roaschia, Roburent, Roccabruna, Saliceto, Sambuco, Sampeyre, San Benedetto Belbo, San Damiano Macra, Scagnello, Serravalle Langhe, Stroppo, Torre Bormida, Torresina, Valdieri, Valloriate, Vernante, Villar San Costanzo, Vinadio, Viola. Quelli a priorità media per il momento non verranno compresi nel piano di vaccinazione, ma potranno essere inclusi su valutazione delle autorità sanitarie locali in presenza di particolari condizioni (per esempio nei casi in cui le frazioni ricadano in zone a priorità alta).