Il Consiglio regionale ha ribadito, al termine di un dibattito svoltosi nel pomeriggio del 21 novembre, il sì alla legge contro la ludopatia e il gioco d'azzardo, più restrittiva di quella nazionale, i cui vincoli sono entrati in vigore lunedì. Al termine dei lavori è stato approvato un ordine del giorno con cui si respinge “ogni pressione rispetto alla propria autonomia legislativa” e “ritenendo infondate le minacce di danni erariali, impegna la Giunta a dare piena attuazione alla legge n.9 del 2016 anche attraverso il sostegno ai Comuni nell’applicazione della legge stessa e a difendere in ogni sede l’autonomia legislativa della Regione Piemonte”.
“Con questa discussione - ha dichiarato il presidente Sergio Chiamparino - mi pare si metta una parola chiara e definitiva che ci permette di assumerci piena responsabilità per garantire l'applicazione di questa importante legge. Esprimo l’orgoglio che il Piemonte sia una delle prime Regioni ad aver approvato una legge netta, e mi auguro efficace, contro la ludopatia, terribile patologia che colpisce soprattutto le fasce più povere e indifese della popolazione. E che il Consiglio e la Giunta regionale abbiano espresso la volontà di avanzare unanimemente sulla via che essa ha tracciato”.
Nel suo intervento Chiamparino ha anche respingo “nel modo più netto le accuse secondo cui avrei fatto un goffo tentativo di fare da sponda al Governo. Al contrario, rivendico il mio dovere istituzionale di informare il Consiglio regionale del colloquio informale che insieme al vicepresidente Aldo Reschigna avevo avuto con il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta. Se devo dire cose sgradevoli, tutti sanno che non mi preoccupo più di tanto di lisciare il pelo al gatto nel verso giusto. Ma se qualcuno ha preso la mia lettera come una indebita ingerenza nei confronti del Consiglio me ne scuso, voleva essere invece l'espressione di un pieno rispetto. E comunque, se la lettera è servita a provocare questa discussione ed a arrivare ad un punto di chiarezza netta, condiviso da tutti - penso ai troppi che hanno detto in giro che se voglio posso fare una proroga alla legge - tanto meglio. Come dicevano i latini, ex malo bonum”.