CUNEO - Il Prefetto Triolo: "Piazza Boves ci preoccupa, stiamo lavorando"

In Prefettura la riunione cui ha preso parte anche una delegazione di residenti della zona. La sindaca Manassero: "La preoccupazione dei cittadini è la preoccupazione dell’amministrazione"

09/07/2024 13:18

Due ore e mezza di aggiornamento, confronto, ascolto, impegno: tanto è durata la riunione convocata dal Prefetto Fabrizia Triolo con la delegazione di cittadini che abitano nel quadrilatero tra piazza Boves, Giardini Fresia, via Bonelli e fino a Contrada Mondovì. Al tavolo in Prefettura, sei rappresentanti del quartiere insieme al presidente del Comitato Pietro Carluzzo, e poi il questore Carmine Grassi, l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia locale, insieme alla Sindaca Patrizia Manassero e al Vicesindaco Luca Serale.
 
Ad aprire il confronto un'ampia introduzione del Prefetto che, partendo dall’assunto “Piazza Boves ci sta preoccupando e stiamo lavorando”, ha tracciato una analisi delle criticità – legate al garage interrato, a otto-nove soggetti al contempo pericolosi e fragili, ad esercizi commerciali – e ha fatto il punto sulle iniziative intraprese negli ultimi mesi, a partire dall’incremento dei servizi di pattugliamento e controlli da parte delle Forze dell’ordine. Soffermi rafforzati delle Forze dell’Ordine e in generale una intensificazione del piano di controllo della zona anche con pattuglie appiedate, maggiore illuminazione, implementazione della video sorveglianza, attenzione al decoro sono le misure concrete già in atto e che erano state condivise e sostenute anche nei tavoli precedenti. L’amministrazione sta lavorando per definire ulteriori interventi normativi restrittivi.
 
Il Prefetto, rifacendosi all’esperienza di corso Giolitti e al lavoro “coerente e compatto” che si sta portando avanti per affrontarne le criticità, ha spiegato come la strategia a cui si sta lavorando per la zona di piazza Boves sia la medesima, cioè l’“accerchiamento del problema”, con interventi pensati in termini di progressione e proporzionalità. “Il male esiste, e ci stiamo lavorando”, così il Prefetto.
 
Un nodo cruciale è la sicurezza del parcheggio interrato, in particolare degli spazi di accesso, delle scale e del piano cosiddetto “meno due”, al momento privo di alcuno sbarramento che possa imporre una limitazione di accesso. Intense sono state e sono le interlocuzioni con l’amministratore competente affinché, trattandosi di proprietà privata, vengano attivate le misure indispensabili per tutelarne la sicurezza e il decoro, a beneficio degli spazi stessi, dei fruitori del parcheggio interrato tutto e della piazza.
 
Alta è l’attenzione anche sugli esercizi commerciali di somministrazione: nei limiti delle norme che regolano le attività commerciali – e che ben poco spazio lasciano alle amministrazioni comunali e alle Forze dell’Ordine di imporre limitazioni su orari e destinazioni dei locali – prosegue tuttavia l’attività di controllo del rispetto delle ordinanze in vigore sul territorio cittadino. A breve una riunione del distretto urbano del commercio, coordinato dal vicesindaco Luca Serale, si concentrerà sul tema dei vuoti commerciali per definire possibili iniziative che incoraggino il radicamento di esercizi e attività virtuose.
 
Da parte dei rappresentanti dei cittadini sono state proposte osservazioni, segnalazioni, richieste e hanno dato voce a motivate preoccupazioni e lecite paure. Il Prefetto ha incoraggiato i cittadini a produrre un breve promemoria con suggerimenti e proposte che, “sminuzzando i problemi”, possa servire per segnare i passi.
 
Un elemento positivo della riunione, rilevato da tutti i soggetti al tavolo e sottolineato dalla sindaca Patrizia Manassero è il “fronte comune” che si è creato tra tutti gli attori di una vicenda complessa che richiede la sinergia e il contributo coordinato e condiviso di ciascuno, secondo obiettivi comuni. La Sindaca ha incoraggiato a procedere in uno stile di coesione, elemento indispensabile per far crescere esperienze come quella del “protocollo di intesa tra Comune e commercianti” nata attorno a un percorso attivato dagli esercenti a Mondovì. Un nodo preoccupante è quello dell’abuso e delle dipendenze, fenomeno in aumento nelle città italiane, segnale di un tempo di malessere e fragilità. Oltre al lavoro di repressione e all’attività investigativa coordinata dalla Questura, ci sono percorsi da costruire: questo intende fare il tavolo sulle dipendenze, avviato dal Prefetto, che vede accanto alle Forze dell’ordine, enti e attori del sociale e della sanità.
 
Il quadro della situazione è stato poi arricchito dal contributo del Questore, che, elencando dati e iniziative rispetto ai soggetti pericolosi e alle aree problematiche, ha descritto in termini di “assoluta sinergia” il lavoro che si sta portando avanti. E ha affermato che “se la percezione di rischio è elevata, richiede azione”, ma ha invitato a “restare agganciati alla realtà” in un territorio in cui i dati non evidenziano un livello elevato di esposizione alla criminalità e all’illegalità (il riferimento è alla 98° posizione che Cuneo occupa nella classifica generale indice della criminalità 2023, su 107).
 
Così la Sindaca, all’indomani della riunione: “Ringrazio il Prefetto Triolo che – nonostante nei giorni scorsi abbia avuto notizia del suo trasferimento a Modena – ha comunque voluto incontrare anche i cittadini dell’area di Piazza Boves. Ringrazio i cittadini che si spendono a beneficio del quartiere, perché diventi migliore per tutti. Attendiamo il nuovo Prefetto, e intanto andiamo avanti con il lavoro, secondo gli impegni assunti e condivisi. Ci incontreremo ancora per fare il punto e procedere, di passo in passo. La preoccupazione dei cittadini è la preoccupazione dell’amministrazione. Nessuno è sereno rispetto alla situazione, ma il mio auspicio è che si veda e si capisca che c’è impegno e determinazione nell’affrontare problemi che non hanno colore politico e neppure immediata e facile soluzione. Incoraggio i cittadini a fare fronte comune con l’amministrazione nella loro volontà di vedere il loro quartiere rigenerarsi”.

c.s.

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