Riceviamo e pubblichiamo la risposta dell'assessore regionale Marco Gabusi ad un'interrogazione del consigliere del Movimento 5 Stelle Ivano Martinetti sul tema dei trasporti scolastici.
Ad ogni variazione della percentuale della didattica in presenza torna prepotentemente il tema del trasporto pubblico, in Piemonte come nelle altre regioni italiane. Dallo scorso dicembre l’istituzione dei Tavoli di lavoro guidati dai Prefetti provinciali ha permesso di trovare la sintesi di tra le esigenze della scuola e le possibilità del trasporto pubblico: già allora e nuovamente ora i Tavoli, coordinati da un soggetto terzo e imparziale come il Prefetto, hanno evidenziato in maniera unanime l’impossibilità di far fronte al 75% della didattica in presenza senza ricorrere al doppio turno di lezioni. Aumentare tale percentuale al 100% significherebbe solamente acuire il problema.
Abbiamo partecipato a moltissimi Tavoli prefettizi e da tutti è sempre emersa la stessa riflessione, condivisa da tutti i soggetti presenti, a partire dall’Ufficio scolastico regionale, dall’Agenzia della mobilità piemontese, dalle aziende di trasporto, da questo Assessorato e dai colleghi dell’Istruzione: in tempi brevi la soluzione può essere rappresentata solo dal doppio turno. Questo non perché non vi siano le capacità organizzative, ma perché nessuno è in grado di poter pianificare una programmazione stabile di ripresa delle lezioni in presenza nel contesto di instabilità sanitaria che stiamo ancora vivendo. Questo è un problema che non riguarda solo il Piemonte e nemmeno solo l’Italia; molti Paesi in tutto il mondo, anche di primaria importanza, sono in seria difficoltà nell’assicurare scuole e trasporti sicuri. Evidentemente non si tratta di mancanza di volontà o di inerzia, ma di oggettiva difficoltà a lavorare in un contesto altamente instabile e per molti versi impossibile da programmare.
L’obiettivo di questa Amministrazione, come abbiamo più volte dichiarato, è di trasportare i ragazzi a scuola in modo sicuro. In particolare, per l’anno scolastico 2020‐2021 sono stati realizzati tre diversi scenari per l’organizzazione del trasporto scolastico piemontese, studiati e programmati seguendo l’evoluzione delle normative nazionali e dell’emergenza sanitaria. Sinteticamente il primo scenario, attuato dal 14 settembre 2020, prevedeva la didattica in presenza fino al 100% e un riempimento massimo dei mezzi di TPL dell’80%, con un potenziamento di circa 3.600 corse aggiuntive a settimana e il monitoraggio quotidiano sulle criticità. Il 2 novembre per l’avanzare della seconda ondata pandemica è stata disposta la didattica in remoto per tutte le scuole secondarie piemontesi.
In vista della ripresa della didattica in presenza a inizio 2021, sono stati predisposti tra dicembre 2020 e gennaio 2021 altri due piani attuativi del trasporto regionale, presentati e condivisi all’interno dei tavoli di coordinamento tra gli orari delle attività didattiche e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, presieduti dai Prefetti. Il secondo piano prevede, secondo le misure previste dal DPCM 3/12/2020, la frequenza in presenza del 75% degli studenti delle scuole di secondo grado, un riempimento massimo dei mezzi di TPL del 50% e la differenziazione degli orari delle lezioni su due turni: 8‐14 e 10‐16 e con la realizzazione di circa 30.600 corse bus e 190 corse treni aggiuntivi alla settimana.
Successivamente, il Ministro della Salute ha emesso una nuova ordinanza, che abbassa al 50% la didattica in presenza, e in base alla quale abbiamo redatto un terzo piano, che prevede la frequenza in presenza del 50% degli studenti, un riempimento massimo dei mezzi di TPL del 50% e un orario scolastico su un turno unico. Il piano prevedeva un potenziamento di circa 4.500 corse aggiuntive alla settimana ed è stato attivato il 18 gennaio 2021 con monitoraggio quotidiano.
Il 26 aprile 2021 la didattica in presenza nelle scuole superiori è stata portata al 70% e, come concordato nei tavoli di coordinamento attivati presso le Prefetture, è stato nuovamente attuato il piano con alcune implementazioni derivanti dall’esperienza pregressa e dalla necessità di dover servire un numero maggiore di studenti. Dal monitoraggio del primo giorno si rileva che non sono state registrate criticità generalizzate sul sistema dei trasporti, ma solo alcune segnalazioni puntuali su cui si sta intervenendo con le opportune verifiche e attivando le necessarie modifiche dei servizi.
Abbiamo potenziato massicciamente le corse dei bus, monitoriamo quotidianamente la situazione, applichiamo correttivi immediati alle (per fortuna poche) situazioni di criticità e abbiamo fatto incrementare la pulizia e l’igienizzazione a bordo dei mezzi, ma ciò che purtroppo non possiamo eludere è la problematica di ciò che accade prima e dopo l’ingresso a scuola.
È chiaro a tutti che il rischio di assembramento, e quindi di contagio, è più alto fuori dalla scuola rispetto all’aula. Ed è altrettanto chiaro che la concentrazione degli ingressi tutti allo stesso orario in un unico turno fanno aumentare il tasso di rischio di contagio. È normale che si crei assembramento, ormai l’abbiamo capito tutti. L’ingresso su due turni consentirebbe invece di alleggerire notevolmente il flusso di persone in ingresso e in uscita dagli istituti scolastici. Ci rendiamo conto che le scuole sono in difficoltà nell’organizzare il doppio turno di lezioni, per cui, per ora, dobbiamo fare il massimo con il sistema di potenziamento varato appellandoci costantemente al senso di responsabilità dei ragazzi.
È scorretto addossare ai trasporti responsabilità che non hanno. Ci troviamo in una situazione decisa a livello nazionale che, da un lato, impone il carico massimo dei mezzi al 50% della loro capacità e, dall’altro, dice alla scuola di far andare in classe dal 70% al 100% degli studenti. I numeri contrastano in maniera evidente.
Con un po’ di superficialità viene spesso detto ai Trasporti di aumentare ancora di più i mezzi in strada. Ma, al di là dell’assenza fisica di mezzi adeguati, si tratta solo di soluzioni teoriche che avrebbero inevitabili ripercussioni sul traffico urbano soprattutto alle 8 del mattino determinando la creazione di ingorghi e code. Non potendo in alcun modo incrementare treni, tram o metro, che sono già al massimo della loro capacità per la città sarebbe un grosso problema mettere su strada ancora più autobus oltre alle corse settimanali in più già programmate.
Comprendiamo che l’organizzazione delle lezioni su due turni sia di difficile attuazione per il mondo della scuola. Tuttavia, è stato proprio dai Tavoli Tecnici coordinati dai Prefetti, ad emergere chiaramente che l’unica soluzione, seppur complicata per le istituzioni scolastiche, è quella di una riorganizzazione oraria del sistema scolastico.