Avevamo parlato qualche settimana fa di come le amministrazioni possono, grazie ad alcuni investimenti, sostenere le attività commerciali della zona. Spesso però si tratta di somme insufficienti, ad esempio il Comune di Cuneo destina a questo fine appena 10,71 euro pro capite, una cifra ben al di sotto della media nazionale (18,43 euro pro capite). Ma a volte la riqualificazione di una zona della città parte dal basso, dall’iniziativa spontanea, dalla determinazione e dal desiderio di riscatto di alcuni cittadini. Questo è il caso di Christian Di Nicuolo, architetto di Cuneo che ha deciso di mettersi in gioco e di coinvolgere altri professionisti e residenti, per dare una nuova vita a corso Giolitti.
I problemi di questa zona sono noti da tempo. In risposta, in particolare in queste settimane, i controlli delle forze dell’ordine sono aumentati e a fine settembre il consigliere comunale Beppe Lauria aveva proposto la rimozione temporanea di tutte le panchine della zona, la chiusura anticipata alle 19.30 per le attività commerciali che vendono alcolici e la garanzia del servizio notturno da parte della polizia municipale.
Ma ci sono anche azioni più profonde e strutturate, che hanno una visione di ampio respiro e che cercano di restituire alla zona la bellezza e la tranquillità che meriterebbe. Questo è l’obiettivo di Christian Di Nicuolo e del Comitato di Cuneo Centro che, aiutati da altri residenti, stanno cercando di portare nuove attività in corso Giolitti. “Mi ero posto come obiettivo quello di presentare al Comune, entro la fine dell’anno, cinque dimostrazioni di interesse da parte di differenti attività. Qualche giorno fa abbiamo fatto il primo passaggio in Comune e di attività gliene abbiamo portate sei, ma presto potrebbero diventare otto”, spiega l’architetto. Al momento le attività interessate ad aprire in corso Giolitti sono una gelateria caffettiera, una libreria, un fit dehor, un negozio di biciclette, una parafarmacia e un ambulatorio di ostetricia. Si tratta di esercizi commerciali che potrebbero dare una differente veste alla zona, contribuendo a portare nuove persone e, di conseguenza, una nuova atmosfera.
Per raggiungere l’obiettivo è necessario puntare sugli aiuti economici per l’apertura dei nuovi esercizi commerciali, come il PISU (Programma Integrato di Sviluppo Urbano) 50% a fondo perduto e sgravi fiscali, come lo sconto o l’azzeramento degli oneri per cambi di destinazione d’uso. Sono incentivi già utilizzati sul territorio in passato e che hanno funzionato. Un esempio è quello di via Dronero, che in pochi anni si è trasformata dalla “via delle prostitute” alla “via dei ristoranti”.
“Sono andato a chiedere in che modo il Comune aiuterebbe queste attività ad aprire. La risposta è stata molto positiva. Bisogna valutare adesso l’erogazione di bandi da parte della Regione e capire le tempistiche”, continua. Un elemento importante è giocato anche dall’illuminazione e il decoro dei palazzi, la scarsa illuminazione serale, infatti, contribuisce a rendere le zone meno sicure. “In corso Giolitti c’è un edificio tardo Liberty bellissimo che, se ci fossero i fondi, potrebbe essere ristrutturato e contribuirebbe a rendere illuminato tutto l’isolato. Bisognerebbe fare come si era fatto anni fa per via Roma: intervenire sulla ristrutturazione delle facciate”.
Dietro questa iniziativa c’è la buona volontà di persone che stanno facendo un censimento dei locali sfitti, raccogliendo planimetrie dei negozi vuoti e le relative richieste economiche. Ma c’è anche il desiderio di vedere splendere quella zona di Cuneo e di sentirsi sereni a passeggiare la sera.