CUNEO - Il rifugiato-imprenditore ha avuto soldi dal Comune di Cuneo? Il caso tiene banco in Consiglio

Interpellanza di Lauria sul nigeriano accolto nel programma ex Sprar che ha aperto un negozio: ‘Ci sono controlli sul sistema di accoglienza?’

a.c. 24/09/2019 14:53


La storia è quella di un cittadino nigeriano, regolarmente presente in Italia come rifugiato, che grazie a un po’ di soldi messi da parte è riuscito ad acquistare ad avviare un piccolo negozio di riparazioni telefoniche. L’uomo è arrivato a Cuneo dopo un periodo di permanenza in un centro di accoglienza straordinaria (Cas) e il suo parrebbe un caso esemplare di buona integrazione. Ma allora perché la vicenda è approdata ieri, lunedì 23 settembre, sui banchi del Consiglio comunale? Perché il neoimprenditore sarebbe (stato) beneficiario delle misure di sostegno previste dal programma ex SPRAR per i rifugiati. C’era quindi il dubbio che ricevesse anche sussidi economici nell’ambito di un progetto per l’accoglienza diffusa, pur avendo abbastanza risorse personali da poter avviare un’attività commerciale in proprio. La questione, sollevata fin da luglio da un’interpellanza di Beppe Lauria, si è riproposta nell’ultima seduta dell’assemblea civica perché il consigliere ritiene di aver ricevuto risposte insufficienti dagli uffici del Comune di Cuneo, che è capofila del progetto. “Ho chiesto quanto costi questo tipo di servizio, senza manifestare alcun tipo di gradimento o non gradimento” ha precisato subito Lauria, più conciliante del solito: “Ci sono costi sostenuti dalla pubblica amministrazione e c’è quindi un controllo che deve essere esercitato dagli uffici del Comune. Credo però che questo controllo non avvenga, non necessariamente per mancanza di volontà ma per scarsità di risorse e personale” ha continuato l’ex candidato sindaco. La risposta dell’assessore alle Politiche per l’integrazione e l’accoglienza Patrizia Manassero si è incentrata sia sulla posizione personale del nigeriano che sul funzionamento generale del programma ex SPRAR. Quanto al primo punto, ha premesso la vicesindaco, “la presenza di questa persona nell’ex SPRAR è terminata il 4 settembre e all’interno del progetto ha ricevuto solo alcuni sostegni come la caparra per l’affitto e un minimo di fondi per la fornitura di mobili”. L’uomo non ha comunque mai ricevuto il pocket money da 5 euro al giorno che viene fornito invece a quei rifugiati il cui reddito da lavoro è inferiore all’assegno minimo erogato nell’ambito di un percorso di accoglienza e inserimento. In ogni caso, ha precisato Manassero, “l’autoimprenditoria è prevista tra le varie misure di inserimento” nell’ambito del progetto nato come SPRAR e ribattezzato SIPROIMI. Il Comune di Cuneo vi aveva aderito, secondo quanto affermato dall’ex senatrice Pd, per evitare che la Prefettura insediasse sul territorio un centro di accoglienza straordinaria di proporzioni più ampie: il progetto iniziale comprendeva un’offerta di 265 posti su 19 comuni, di cui 80 a Cuneo. Sono poi stati autorizzati 206 accessi di cui 62 nel Comune di Cuneo, che accoglie ad oggi 58 beneficiari. L’amministrazione locale si occupa della revisione contabile e delle ispezioni per verificare le condizioni di ordine e igiene degli alloggi, ma non dei titoli di permanenza degli immigrati. “Una persona che ha soldi a sufficienza per avviare un’attività non dovrebbe stare all’interno di questo percorso” ha replicato sul punto Lauria, sottolineando anche l’esistenza di anomalie per chi viene assunto sotto contratto: “I tirocini dei richiedenti asilo sono molto graditi alle aziende perché possono durare dodici mesi anziché sei, e con condizioni più favorevoli rispetto a quelle accordate a chi assume i propri connazionali”. Inoltre, secondo l’esponente della destra, molti di coloro che vengono assunti chiedono ai datori di lavoro di essere pagati di meno per non finire estromessi dal programma di accoglienza. Quanto al caso specifico del nigeriano, Lauria ha sottolineato la corrispondenza secondo lui non casuale tra il suo interessamento e l’uscita del rifugiato dal programma: “Prendo atto che questa persona non è più nell’ex SPRAR dal 4 settembre, data successiva alla mia interrogazione, ma prendo anche atto che sia tuttora beneficiario di aiuti pubblici”.

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