“Lasciate ogni speranza voi che entrate”. Con questa citazione dalla Divina Commedia di Dante possiamo descrivere, meglio di ogni altra parola, la via crucis che è diventata una semplice operazione come quella di richiedere il passaporto in Italia. Una volta si andava in Questura, sportello passaporti, si rischiava di passarci anche un intero pomeriggio, ma si riusciva a prendere i moduli, compilarli, portare foto, documenti, bolli e bollettini vari.
Oggi, invece, attraverso le procedure online le modalità saranno diventate più veloci? Errore. Si impiegano dai 3 ai 6 mesi solo per riuscire a prendere appuntamento attraverso una piattaforma dedicata a questo specifico servizio:
www.passaportonline.poliziadistato.it.
Ma andiamo per ordine. Dal 1° marzo 2021 è possibile presentare la domanda solo, ed esclusivamente, attraverso il nuovo sito di prenotazione “Agenda Passaporto”, come spiega il sito della Polizia di Stato: “Un cittadino può richiedere il passaporto compilando la domanda direttamente sul web, registrandosi sul sito e prenotando online una data utile per consegnare i documenti necessari”. Com’è possibile registrarsi al sito? Carta d’identità digitale o tramite Spid: si viene riconosciuti dal sistema e in base alla provincia di residenza esce fuori la “Lista delle strutture disponibili”, ovvero le sedi preposte della Polizia di Stato per rilasciare i passaporti con la disponibilità dei posti. In Granda sono quattro: la sede principale del capoluogo, Ceva, Alba e Bra.
Provate ad entrare e scoprirete che nessuna di queste sedi ha posti disponibili. Neppure un’agenda approssimativa che presenti, anche a distanza di qualche mese, dei giorni liberi per poter prenotare un appuntamento. E se, per miracolo, compare una finestra “verde” con un posto libero, la famiglia tipo che a settembre vuole fare i documenti per fare i passaporti necessari per andare a capodanno in Egitto, scopre che ogni appuntamento è singolo, nominale. Pertanto, per un nucleo di quattro persone, occorrerà “tentare la sorte” molte più volte attraverso la piattaforma istituzionale.
Ci sono persone che, da quando si svegliano la mattina, hanno lo smartphone collegato all’Agenda Passaporti per aggiornare continuamente la schermata e sperare in un click day che liberi dei posti. Abbiamo contattato una delle sedi preposte al rilascio dei passaporti per capire come stanno le cose. Dalla Questura ci hanno fatto sapere che, purtroppo, le cose sono esattamente come sembrano. Il sistema di questa piattaforma è nazionale, i posti sono pochi perché le domande per questo servizio sono tante. Loro lavorano anche 50 passaporti al giorno ed ogni mese riescono a consegnare anche fino a 2mila documenti.
Ma allora, perché non si riesce a prendere un appuntamento? Perché, se gli uffici preposti lavorano e controllano così velocemente i documenti, la possibilità di accesso al sistema è impossibile? Stile lotteria: collegati e tenta la fortuna. Se sarai fortunato, ogni giovedì pomeriggio con il “click day” si liberano alcuni posti e forse, in sei mesi, troverai una data libera. A Cuneo? No. Magari potresti trovare posto ad Alba, Bra o Ceva.
Pubblicato in origine sul numero del 22 settembre del settimanale Cuneodice - ogni giovedì in edicola