CUNEO - Il settore dei matrimoni in piazza a Cuneo: ''Vogliamo lavorare, ci dicano come''

Il comparto del wedding chiede un protocollo per ripartire in sicurezza e programmare il futuro. "Se le cose continuano così per noi sono due anni persi''

s.m. 26/02/2021 11:54

Stamattina, venerdì 26 febbraio, i lavoratori autonomi del comparto matrimoni della provincia di Cuneo, aderenti alla Confcommercio e appartenenti al gruppo 'Insieme per il wedding’  hanno manifestato  in piazza Galimberti per lanciare il grido di allarme di un settore falcidiato dalla pandemia e dimenticato dagli aiuti governativi.
 
“Abbiamo bisogno di ripartire, non stiamo chiedendo ristori- spiega Paola Destefanis di Alca Spose, una delle promotrici della manifestazione cuneese -. Vogliamo essere ascoltati: amiamo il nostro il lavoro e vogliamo che riparta, ci dicano come”. In Italia sono 150 mila le coppie pronte a scambiarsi gli anelli che stanno aspettando il da farsi, alcuni hanno già posticipato l’appuntamento con il sì due o tre volte. “C’è già chi ha rimandato il matrimonio al 2022 - aggiunge Donatella Baj dell’atelier braidese Retrò Sposa -. Se le cose continuano così per noi sono due anni persi”.
 
Le misure di restrizione per il Coronavirus hanno di fatto fermato matrimoni e cerimonie programmati per il 2020 col rischio di perdere anche la stagione 2021. Un’industria che ha subito pesantissime perdite di fatturato, stimate in oltre il 90% nel 2020, con drammatiche ricadute anche sul piano occupazionale. In provincia di Cuneo le aziende coinvolte sono 4.500, come ricorda il presidente di Confcommercio Luca Chiapella: “Siamo promotori di questo importante evento che vuole lanciare un grido di dolore". "I cali sono importanti e c’è chi non ha ricevuto ristori o ne ha ricevuti in maniera minima - aggiunge il numero uno dei commercianti -. La richiesta è di un protocollo di sicurezza e ripartenza per programmare il futuro”.
 
 

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