Riceviamo e pubblichiamo la reazione del sindaco di Bra, Bruna Sibille, che in qualità di presidente dell'Ato Cn4 risponde alle considerazioni effettuate nelle scorse settimane da Confindustria Cuneo.
In relazione alle considerazioni espresse in lettere e comunicati divulgati nelle ultime settimane, in particolare da Confindustria, mi preme fare alcune precisazioni rispetto all’iter di approvazione del Piano d’Ambito per la gestione idrica della provincia di Cuneo. Per quanto riguarda i tempi di approvazione, non c’è alcuna “fretta” che ci spinge, né alcun “allarme” come è stato scritto con enfasi inappropriata. La gestione del ciclo idrico sta funzionando, ma c’è la necessità di rispettare le tempistiche di legge proseguendo nel lavoro sinora compiuto.
In primis rispondendo puntualmente, nella Conferenza d'Ambito che svolgeremo nella settimana del 5/2, alle osservazioni presentate entro il termine del 27/12. L’obiettivo è quello di utilizzare ogni utile elemento per il miglioramento del Piano d’Ambito con le considerazioni che provengono sia dai rappresentanti degli enti locali che dal tessuto economico, nonché dai singoli cittadini e portatori di interesse. Le diverse posizioni, talvolta di parte se non pretestuose, non possono però condizionare un percorso che deve andare avanti per il bene dei cittadini e secondo le decisioni che gli Amministratori del territorio sono chiamati a prendere nell’interesse collettivo. Il Piano d’Ambito è elemento essenziale per la scelta del modello gestionale e quindi del Gestore Unico d’Ambito (come previsto dalla legge), passo successivo rispetto alla fase attuale in cui i gestori stanno operando in regime di proroga. La validità, fino al 2047, del nuovo Piano d’Ambito (invece del 2026 ad oggi previsto) è un elemento molto importante per poter sostenere gli investimenti che in questo settore hanno tempi di ammortamento spesso molto lunghi.
Il volume degli investimenti, giustamente, sta a cuore ai sindaci del territorio: da questo punto di vista il Piano ha un obiettivo ambizioso, con un budget per migliorare impianti, reti e servizi quasi raddoppiato rispetto a quanto realizzato nell’ultimo decennio. Credo fermamente che questa fase transitoria debba essere la più breve possibile: è evidente infatti che in regime di proroga nessun gestore è incentivato a fare investimenti. Tanto più questo periodo si protrae, tanto minori sono le risorse mobilitate. Altro punto fermo è quello relativo alle tariffe che dovranno garantire sempre, di pari passo con gli investimenti, la sostenibilità della spesa, per le utenze sia domestiche che aziendali. Mi fa piacere ricevere quotidianamente, per iscritto o a voce, il sostegno di colleghi sindaci di ogni parte della provincia, che esprimono apprezzamento sia per i modi che per i risultati del complesso lavoro che stiamo portando avanti. Come amministratori pubblici, dobbiamo avere a cuore esclusivamente l’evoluzione positiva del sistema di gestione del ciclo idrico della nostra provincia, una risorsa essenziale per cittadini e imprese. Di quelli che appaiono sempre più come tentativi di condizionamento da parte di interessi particolari, non possiamo tenere alcun conto.