"Alla buonora, e puntualmente dopo vicende umane delicatissime e mediaticamente pervasive, il Parlamento si è accorto di un tema che i cittadini italiani hanno già affrontato, analizzato e metabolizzato in termini etici e civili: quello realtivo al fine vita ed alla libera scelta individuale.
È di questi giorni la notizia di un'incardinamento ai lavori della Camera della legge sul "Testamento biologico", forse la più importante tematica cosiddetta "etica" tra quelle sulle quali i rappresentanti nazionali del nostro moderno paese nicchiano, che fanno finta di ignorare e che sporadicamente affrontano con sensibilità e apertura mentale tipiche di un paracarro in cemento!
Sommessamente come modesto amministratore locale ricordo che centinaia di Comuni, tra i quali Gaiola ad aprile 2015, hanno già affrontato in passato la materia, consci di avere il dovere di dare una risposta ai propri cittadini su tematiche così delicate e controverse. Certo provvedimenti monchi, in quanto mancanti di un quadro legislativo certo e serio, ma che danno il polso della discrasia tra enti territoriali e Parlamento nazionale, discrasia dovuta spesso alle scelte - o meglio alle "non scelte" di quest'ultimo...
Buon lavoro dunque cari parlamentari, e, almeno una volta, se potete, fate a meno di farci vergognare in ambito internazionale per l'inerzia, l'ottusità e financo l'ignavia che spesso caratterizzano l'arretratezza del quadro legislativo italiano in ambito di diritti civili!"