CUNEO - Il Tavolo delle Associazioni si schiera con la prof che protesta davanti al Liceo per la riapertura delle scuole

''Una comunità che si dimentica del valore della formazione dei ragazzi è una società che è destinata a disgregarsi e deperire"

Redazione 26/11/2020 09:05

Dopo la presa di posizione a favore della Dad di 46 docenti del liceo classico e scientifico Pellico-Peano, che ha fatto seguito alle polemiche che nei giorni scorsi hanno accompagnato la protesta di un’insegnante di Storia dell'Arte del Liceo, Sara Masoero - che ogni giorno si presenta davanti alla scuola chiedendone la riapertura -, sul tema interviene il Tavolo delle Associazioni del Cuneese, che si schiera al fianco della prof 'ribelle'. Ecco il contenuto della lettera.
 
Riceviamo e pubblichiamo.
 
Egregio direttore, cari lettori,
a scrivervi è un gruppo di persone che da anni si incontra, ora virtualmente, in un contenitore che era nato come “Tavolo delle Associazioni del Cuneese”. Stimolati dalla importante iniziativa della professoressa Masoero di fronte al liceo cittadino, preoccupati dal fatto che molti media si interessino principalmente delle aperture natalizie e spinti dall’amore che nutriamo verso la scuola pubblica, ci siamo confrontati online su come farla rinascere. Una comunità che si dimentica del valore della formazione dei ragazzi è una società che è destinata a disgregarsi e deperire, la scuola è uno dei luoghi cardine demandati a questo.
Ben consapevoli del valore assoluto della protezione della salute di studenti, insegnanti e personale non docente, riteniamo che fin dalla scadenza dell’attuale DPCM il prossimo 3 dicembre occorra iniziare a riaprire le scuole secondarie di primo e secondo grado. La scuola primaria ci pare stia funzionando bene, anche grazie alla maggiore facilità della gestione all’esterno dei plessi e non stia creando problemi non affrontabili di contagi.
 
Occorrono proposte ben più creative di quelle poste in atto a settembre. Valutiamo che a quella data siano stati fatti errori e gravi omissioni ma la nostra non vuole essere semplicemente una critica. I tempi sono molto ristretti, i problemi sono grandi e complessi e non è pensabile che siano risolti tutti in pochi giorni. Pensiamo sia necessario rapportarsi alla situazione immediatamente antecedente alla attuale chiusura. Il problema dei trasporti è evidente, la rigidità dei gestori ha contribuito a compromettere la flessibilità degli orari di ingresso/uscita che pure molti istituti avevano efficacemente organizzato ma non può continuare a limitare lo scaglionamento dei tempi. Allo stesso modo non sottovalutiamo la difficoltà a gestire i movimenti nelle aree esterne ai plessi ovvero l’eccessivo affollamento nei locali chiusi delle aule. Il nostro confronto ci ha spinti a cimentarci nella previsione di nuovi scenari, fino ad oggi non percorsi, che siano adatti a consentire una ripresa parziale della scuola in presenza a partire dal 3 dicembre. Ci conforta aver letto simili dichiarazioni anche da parte del dott. Miozzo coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico.
 
Riteniamo percorribile un’organizzazione della didattica in presenze giornaliere alternate della metà degli studenti all’interno di ogni singola classe, con contemporanea erogazione della DAD alla rimanente metà rimasta a casa, ribaltando poi la turnazione nei giorni successivi. Ciò dimezzerebbe da subito il numero degli studenti che usufruisce contemporaneamente del trasporto pubblico. La presenza contemporanea in aula della metà degli allievi porterebbe sicuramente ad un sensibile calo della probabilità di contagio e di conseguenza ad un minor numero di insegnanti eventualmente posti in quarantena. In grandi città o istituti particolarmente affollati occorrerebbe lasciare ai presidi, in accordo con le autorità locali, l’ulteriore riduzione delle presenze contemporanee con un conseguente aumento delle ore svolte in DAD.
 
La nostra proposta non rende necessario da subito un pesante aumento delle corse dei bus né uno stravolgimento degli orari in atto. Nemmeno richiede di avere a disposizione un numero troppo elevato di insegnanti aggiuntivi. Gli orari di svolgimento delle lezioni potrebbero rimanere quelli attuali con eventuali piccoli aggiustamenti. Certamente contempla un compromesso, in attesa che in tempi più lunghi si possa affrontare con maggiore probabilità di successo una riorganizzazione della scuola che già necessitava ben prima e che il COVID ha semplicemente aggravato.
 
Sicuramente a questo, ma comunque in ogni caso, sarà gioco forza abbinare un potenziamento delle strutture delle ASL dedicate al tracciamento del contagio nelle scuole che, anche grazie al massiccio utilizzo dei tamponi rapidi ed a protocolli chiari ed univoci, renda il controllo rapido e sicuro. Non ci paiono assolutamente azioni troppo complicate o costose da non poter essere messe in atto fin da subito, soprattutto se rapportate all’immenso beneficio didattico che ne verrebbe agli studenti.
 
Invitiamo gli studenti, gli insegnanti, i presidi, il personale non docente, i genitori a  valutare e qualora la condividano a  diffondere questa lettera tra tutti i loro conoscenti.
 
Grazie per l’attenzione.
 
Cuneo, 25 novembre 2020
 
Mariella Cattero, Michela Franco, Maria Grazia Gerbaudo, Andreana Giubergia, Norma Moszkowski, Ezio Bertaina, Gino Bertone, Sergio Dalmasso, Oreste Delfino, Lorenzo Gandini, Gigi Garelli, Franco Giordano.
 

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