Sì ad un impianto per il teleriscaldamento a Borgo San Dalmazzo, ma la centrale andrebbe localizzata in una posizione diversa rispetto a quella attualmente ipotizzata. Questa, in estrema sintesi, l’opinione del gruppo di minoranza
“Borgo per Tutti” sulla
proposta che la società Edison ha inviato al Comune di Borgo, oggetto di due
incontri informativi aperti alla popolazione organizzati la scorsa settimana. La centrale, secondo la proposta progettuale attualmente sul tavolo dell’amministrazione, dovrebbe sorgere in via don Minzoni, all’interno dell’esistente area artigianale. La giusta collocazione, secondo “Borgo per Tutti”, sarebbe invece l’area adiacente agli impianti di smaltimento rifiuti di Acsr, in modo da ottenere i vantaggi dati dall’integrazione con il futuro biodigestore.
Una chiave, quest’ultima, che diventa un nodo, considerata la ferma opposizione dell’amministrazione a quest’ultimo progetto. A chiarire la posizione del gruppo di minoranza borgarino, in un incontro organizzato con la stampa locale, è stato il consigliere Luca Basteris: “Così com’è proposta la centrale per il teleriscaldamento sarebbe alimentata al 50% da combustibile fossile e al 50% da combustibile rinnovabile. In un futuro la si potrebbe alimentare, secondo quanto riferito dalla stessa società, con biogas prodotto da Edison in Lombardia. Sarebbe assurdo andare a prenderlo in un’altra regione quando potrebbe esserci quello prodotto dal biodigestore sul territorio comunale: avremmo il 100% di alimentazione a biometano, un’energia totalmente rinnovabile”. L’attuale proposta - si legge in un comunicato diffuso per l’occasione da “Borgo per Tutti” - “non ottiene la riduzione delle emissioni di CO2 da combustibile fossile e rischia di dover trasportare biometano sugli autotreni, cosa inopportuna”.
“Dal punto di vista economico - ha proseguito Basteris - è previsto uno sconto per i cittadini di Borgo in bolletta, ma tutti i contratti sono vincolati al prezzo del gas, quindi anche con questo sconto non ci si riparerebbe da aumenti come quelli che abbiamo visto nell’ultimo inverno. Se il combustibile per la centrale, invece, lo dessero i Comuni, allora potremmo tutelarci dagli sbalzi del mercato. In questo caso Edison non avrebbe bisogno di rivalersi sul cliente finale”.
Se realizzata in prossimità degli impianti Acsr - si legge ancora nel comunicato - “La centrale potrebbe facilmente utilizzare il biometano naturale prodotto dall’impianto pubblico di biodigestione di Borgo, che tratterà i rifiuti di scarto della cucina, senza pagare oneri di sistema o senza trasportarlo sugli autotreni, con ricadute positive sui costi del riscaldamento e sull’ambiente. La stessa Edison lo riconosce come il più adatto a sostituire i combustibili fossili. Questo permetterebbe anche al Comune di controllare i costi del combustibile e di non dover sottostare a logiche speculative del mercato come per il metano fossile".
Ancora Basteris: “Con l’impianto vicino all’area Acsr, Edison potrebbe vendere direttamente l’energia per far funzionare il biodigestore, questo sarebbe un vantaggio per entrambe le società tramite accordi di SEU (Sistemi Efficienti di Utenza, ndr). In più, il biodigestore per funzionare ha bisogno di calore per accelerare il processo anaerobico. In questo modo in estate, quando non c’è bisogno di scaldare le case, Edison potrebbe comunque vendere calore ad Acsr. Parliamo di due esigenze che si uniscono veramente molto bene. Ovviamente si allungherebbero i tempi: l’area individuata attualmente è già a destinazione produttiva, quella vicino ad Acsr è agricola”. La localizzazione vicina agli impianti Acsr era già stata valutata da Edison, prima che il “no” dell’amministrazione al biodigestore inducesse a percorrere un’altra strada. Un altro punto a favore dell’area di via don Minzoni, a margine, è la maggior vicinanza all’abitato, che consentirebbe spese più ridotte per gli allacciamenti.
La localizzazione di via don Minzoni avrebbe però secondo “Borgo per Tutti” diversi limiti che “non sono accettabili nel caso di Borgo San Dalmazzo perché esiste una soluzione che li eliminerebbe in toto o in gran parte. La stessa Edison dichiara quale proprio scopo aziendale quello di sviluppare, realizzare e gestire impianti di produzione di biometano a partire dal trattamento dell’organico dei rifiuti solidi urbani. Un modo, dice la stessa azienda, per gestire in modo intelligente il problema dei rifiuti”.
“Da un punto di vista amministrativo - prosegue ancora il gruppo di minoranza - tutto ciò evidenzia una grande confusione di intenti e conseguente inefficacia delle azioni che dovrebbero concorrere alla tutela ed al miglioramento dell’ambiente. L’avallo alla realizzazione di una centrale per il teleriscaldamento che per una parte significativa utilizzerà combustibile di origine fossile disconnessa è in contrasto con la volontà di ostacolare l’utilizzo di fonti rinnovabili prodotte dalla raccolta differenziata dei cittadini di Borgo San Dalmazzo e della Provincia di Cuneo”. Critiche, da parte di “Borgo per Tutti”, anche sul ricorso presentato al Tar dal Comune per fermare l’iter per il biodigestore: “Parliamo di un ricorso contro una società pubblica, una sorta di ricorso contro se stessi. Abbiamo delle riserve su questa cosa, oltre che sulle motivazioni. Ci sembra un ricorso che ha caratteri di temerarietà, in cui si mette in discussione addirittura il fatto che sia giusto affidare la gestione dei rifiuti a società pubbliche”, ha detto Pierpaolo Varrone, presente all’incontro con la stampa insieme al citato Basteris e a Luisa Giorda.
La proposta del gruppo “Borgo per Tutti” è “che si abbandonino le contrapposizioni preconcette e si lavori per integrare tra loro le produzioni delle energie rinnovabili. Si migliorerebbe così l’efficienza di entrambi gli impianti con grande beneficio per i cittadini”. Se ne riparlerà quando il dibattito sul progetto, ora approdato solamente in commissione, arriverà in Consiglio comunale.