CUNEO - 'Il traforo del Mercantour è un argomento da affrontare'

Le riflessioni di alcuni rappresentanti cuneesi di Fratelli d'Italia sulla questione dei collegamenti transfrontalieri tra la Granda e la Francia

Redazione 06/11/2020 09:58

Riceviamo e pubblichiamo.
 
Gentile Direttore,
come esponenti di Fratelli d’Italia di Cuneo, della valle Stura e della valle Gesso esprimiamo soddisfazione perché su taluni organi di informazione si riprende a parlare del collegamento stradale Cuneo-Nizza attraverso un necessario terzo valico nelle Alpi Marittime, quello del Mercantour, grazie all’eccellente intervento presentato dalla nostra parlamentare, l’Onorevole Monica Ciaburro, e ripreso da numerose testate.
 
Certamente, ciò avviene per causa di forza maggiore quale conseguenza degli eccezionali eventi alluvionali, talora accompagnato magari da commenti negativi nei confronti di politici e amministratori di oggi, parlamentari, consiglieri regionali e provinciali o sindaci. Ma il fatto è che di fronte allo sfarinamento generale dei partiti, i problemi di fondo non sono più studiati e neanche discussi come un tempo. Questo comporta il fatto di non conoscere, per esempio, le vicende e le tappe del progetto del traforo del Mercantour e la non comprensione della portata dell’opera e la conseguente volontà di realizzarla. Opera ineludibile, invece, se si vuole garantire lo sviluppo alla provincia di Cuneo in ogni settore.
 
Il collegamento autostradale Cuneo-Nizza attraverso la Valle Stura e la valle Tinèe, prima, o attraverso la più recente variante proposta verso la valle dell’Ubaye e Sisteron (sempre traforo del Mercantour) è stato studiato, confrontato ed approvato a livello intergovernativo fra Italia e Francia per collegare l’asse Barcellona-Marsiglia alla Pianura Padana attraverso il Piemonte occidentale. Qualora il Mercantour fosse realizzato, costituirebbe il logico proseguimento dell’autostrada Asti-Cuneo, e il nostro capoluogo non sarebbe più “marca di frontiera”, ma territorio strategico.
 
Nel corso degli anni la Destra politica è sempre stata ad ogni livello in prima linea a sostenere questo progetto, nel tempo purtroppo accantonato, perché troppo impegnativo per le scelte governative e per l’insorgere continuo di pregiudiziali ideologiche (per esempio ambientalisti e 5 Stelle) o per l’incomprensione di quelle nuove leve politiche che, non intendendo rapportarsi con gli artefici del passato, vogliono tutto ridiscutere per ricominciare rutto daccapo, se e quando sarà per loro il caso.
 
Infine, manca una visione progettuale da parte di chi governa e l’incapacità di indicare una scala di priorità soprattutto per la realizzazione di grandi infrastrutture. Noi insistiamo a raccomandare all’attenzione della classe politica ed economica cuneese questo progetto che prima o poi sarà da affrontare, e non deve trovarci impreparati.
 
Alberto Coggiola (consigliere comunale di Cuneo)
Massimo Garnero (consigliere comunale di Cuneo)
Guido Giordana (consigliere comunale Valdieri)
Luca Ferracciolo (Borgo San Dalmazzo)
Denis Scotti (consigliere comunale Argentera)
Rocco Pulitanò (consigliere comunale di Castelnuovo di Ceva)

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