CUNEO - Il triste declino della Torino-Cuneo-Nizza: per Legambiente è tra le linee ferroviarie peggiori d'Italia

La "Ferrovia delle Meraviglie" si guadagna il poco invidiabile "riconoscimento" nel rapporto Pendolaria 2025: "Mancata collaborazione internazionale, disinteresse e opportunità mancate"

a.d. 18/12/2024 14:44

La Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza è stata inserita nell’elenco delle linee ferroviarie peggiori d’Italia all’interno del rapporto “Pendolaria 2025”, stilato da Legambiente per “fotografare” la situazione del trasporto pubblico in Italia e presentato oggi a Torino. Un triste declino, verrebbe da dire, per una linea eletta “Luogo del Cuore” del Fai appena tre anni fa, ma che oggi si guadagna l'onore delle cronache quasi quotidianamente per i disservizi, i ritardi, le cancellazioni e in generale per i disagi che i pendolari sono costretti a vivere. 
 
Si legge nel rapporto: “Esistono situazioni di linee diventate emblematiche, che evidenziano le carenze del servizio ferroviario per i pendolari. Sono le stesse linee da dove si dovrebbe ripartire per rilanciare l’offerta di trasporto pubblico su ferro, con benefici innanzitutto per il minor inquinamento, ma anche per migliorare la qualità della vita delle persone e per i notevoli benefici economici”. 
 
In questa edizione del Rapporto Pendolaria, Legambiente ha chiesto ad alcuni Comitati pendolari di riassumere i disagi quotidiani a cui assistono da ormai troppo tempo - tra questi anche l’Osservatorio Ferrovia del Tenda e il Co.M.I.S.: “Su alcune di queste linee la situazione non vede miglioramenti significativi, in altre continua a peggiorare e sempre più persone abbandonano i treni proprio perché li trovano sempre più affollati, inaffidabili e con continue cancellazioni. Numeri e storie da diverse parti del Paese che devono diventare una priorità del Governo Meloni perché il nostro Paese ha bisogno di aumentare sensibilmente il numero di passeggeri che viaggiano in treno, se vuole migliorare la qualità dell’aria e ridurre le emissioni di CO2 come previsto dall’Accordo di Parigi. Al Ministro Salvini chiediamo di dedicare ai pendolari almeno la stessa attenzione che sta mettendo per le grandi opere”.
 
Questa l’analisi dedicata alla Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza: “Della linea internazionale presente nel titolo non è rimasto che, nei fatti, un treno a gasolio, da neanche duecento posti, che quattro volte al giorno, andata e ritorno, collega Cuneo e Ventimiglia a 40 km/h di massima per limitazioni infrastrutturali. La 'Ferrovia delle meraviglie’ è un caso emblematico di mancata collaborazione internazionale, disinteresse da entrambi i lati delle Alpi e opportunità mancate. La linea, oltre che per il disinteresse internazionale, è in sofferenza anche per eventi meteorologici, quale la tempesta Alex dell’ottobre 2020, e, dal luglio 2024, ripetute e quotidiane interruzioni del servizio in seguito a continue agitazioni del personale francese che indice numerosi scioperi senza preavviso - tant’è che in alcuni casi neanche il personale di Trenitalia ne è risultato informato. I pendolari sono all’esasperazione in quanto iniziano ad avere problemi sul posto di lavoro oltreché nella vita privata e stanno pensando ad azioni legali per tutelarsi. Invece di valorizzare la linea ferroviaria esistente, poi, l’interesse delle amministrazioni, soprattutto quella piemontese, è quello di pensare al raddoppio del tunnel stradale del Tenda, un progetto difficile e anche quello in ritardo. La linea, prima dei danni della guerra, era addirittura elettrificata, e permetteva di collegare Torino e il nord Italia in generale a Nizza per la via più breve e scenografica. Senza una chiara azione di rilancio da parte delle regioni Piemonte, Liguria e PACA sarà impossibilie immaginare un futuro migliore per questa linea”.
 
Non è solo la Cuneo-Nizza, però, l’unica linea piemontese citata nel rapporto, che elenca tra gli esempi negativi anche il Sistema Ferroviario Metropolitano di Torino, ma non solo: “Anche il resto del servizio regionale non gode di buona salute: ritardi, cancellazioni totali e parziali, carenza d’informazioni compromettono tutti i giorni la vita degli utenti. In particolar modo sono in sofferenza la Torino-Milano, la Torino-Cuneo e la Novara-Biella, che hanno avuto indici di efficienza bassi, ma anche la Torino-Genova, a cadenza difatti bioraria, insufficiente, e che negli ultimi tempi ha mostrato qualche difficoltà. Inoltre, la riduzione del servizio mai ripristinato ai livelli pre-Covid ha lasciato intere zone molto popolose senza o con scarsi collegamenti nei giorni prefestivi e festivi (Casale Monferrato, Ovada, Nizza Monferrato) oppure fortemente ridotto come a Biella o Limone Piemonte, impedendo o limitando di fatto la possibilità a pendolari e turisti di spostarsi. Una notizia positiva riguarda la Longitude Holding della famiglia Arena, operatore privato che a fine 2023 ha manifestato interesse per il ripristino del servizio sulle tratte Cuneo-Saluzzo-Savigliano e Ceva-Ormea sospeso dal 2012. L’iniziativa si è concretizzata ad inizio 2024 con la sottoscrizione del contratto con l’Agenzia della Mobilità Piemontese per attivare l’offerta, come trasporto pubblico, a gennaio 2025 tra Cuneo e Savigliano e nel 2027, dopo lavori all’infrastruttura da parte di RFI, nella valle Tanaro”.
 
In generale, però, è secondo Legambiente tutto il sistema ferroviario nazionale ad essere in sofferenza: “In Italia, il trasporto su ferro resta un tema secondario e i finanziamenti ad oggi risultano essere assolutamente inadeguati. Il risultato è un trasporto che fatica a migliorare e su cui pesano anche gli impatti degli eventi meteo estremi con ritardi e interruzioni sempre più frequenti, i divari cronici tra Nord e Sud del Paese, i tagli ai collegamenti interregionali”, si legge nel rapporto.
 
QUI il rapporto completo pubblicato da Legambiente.

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