“Il tunnel di Tenda consegnato nel 2024? Non ci credo”. Si apre così il lungo post pubblicato su Facebook da Sébastien Olharan, sindaco di Breil sur Roya, dopo un sopralluogo al cantiere del Tenda bis effettuato nella giornata di martedì 19 marzo. Con lui c’erano anche i colleghi di Tenda e Limone, Jean Pierre Vassallo e Massimo Riberi.
“Non sono un ingegnere, ma sono ormai convinto: i lavori per realizzare il nuovo tunnel non potranno essere completati prima del 2025”, scrive il primo cittadino di Breil, che è anche consigliere del Dipartimento delle Alpi Marittime: “Oggi solo un terzo della nuova galleria è ‘completata’ e ancora non del tutto, perché restano da risolvere grossi problemi di infiltrazioni e l'intera carreggiata dovrà essere rialzata di circa un metro. Negli altri due terzi il tunnel è stato scavato ma resta ancora tutto da fare. Dei tre by-pass percorribili (che permettono il passaggio dei mezzi di soccorso dalla nuova alla vecchia galleria), solo uno è stato completato e per realizzare ciascuno degli altri due ci vogliono due mesi (ovvero almeno quattro mesi)”.
Il giudizio di Olharan, insomma, è impietoso, simile a quello di chi ha avuto la possibilità di accedere in cantiere negli ultimi mesi: “A ciò si aggiunge l'uscita del tunnel sul lato francese che dovrà essere spostata, il che implica lo scavo di un'altra galleria per raggiungere la nuova uscita. Una volta completata la maggior parte del lavoro, si dovranno ancora installare tutte le apparecchiature elettriche, di ventilazione e di sicurezza". Intanto, prosegue anche il cantiere per il viadotto che verrà realizzato per superare la frana provocata a ottobre 2020 dalla tempesta Alex sul versante francese: "Dei dodici pali necessari per stabilizzare la spalla nord, due sono mancanti e due devono ancora essere realizzati. Verranno fatti dei calcoli per vedere se sarà necessario farne altri. Il ponte è prefabbricato. Una volta realizzati gli appoggi verranno consegnati e assemblati in cantiere”.
Per il primo cittadino di Breil anche la forza lavoro presente in cantiere non è adeguata: “Infine, constato, e non sono il solo, che il numero delle persone che lavorano sul cantiere è decisamente insufficiente, considerata l'entità dei lavori e i bilanci mobilitati. E non sto parlando del vecchio tunnel. È stato parzialmente bloccato per esigenze di cantiere e occorre spostare anche il suo ingresso dal lato francese. Per quanto riguarda il suo rifacimento, indispensabile per ripristinare la circolazione nei due sensi di marcia, non abbiamo orari e nessuna certezza che verrà realizzato”.
“Dopo questa visita, non posso nemmeno dire di essere arrabbiato. Io sono deluso. - conclude Olharan - Sicuramente è un progetto complicato, sicuramente la tempesta Alex non ha reso le cose facili, ma è triste essere ancora a questa fase dopo undici anni. Dobbiamo continuare la mobilitazione affinché le autorità francesi e italiane si assumano le proprie responsabilità e ci permettano di vedere rapidamente la fine del tunnel”.