Il problema legato al divieto di immissione di trote fario e iridee in acque pescabili della Granda è arrivato sul tavolo del Consiglio provinciale al termine dei lavori di lunedì 7 marzo. L’assemblea presieduta da Federico Borgna ha deciso di sollecitare alla Regione Piemonte, ente competente per materia, il decreto che adegui il Piano ittico regionale alla deroga (valida per i prossimi due anni) del regolamento europeo che vieta l’immissione di specie ittiche non autoctone. Nel frattempo, la Provincia incaricherà un esperto ittiologo affinchè valuti la possibilità, nelle more di tale adeguamento regionale, di continuare ad immettere le trote di queste due specie nelle acque cuneesi, come avvenuto per decenni.
Il Parlamento ha infatti approvato da poco nel decreto “Milleproroghe” un emendamento sul tema delle immissioni di specie ittiche in laghi e torrenti alpini che evita il blocco delle immissioni di trote fario e iridee, ritenute non autoctone dal regolamento europeo anche se sono da tempo oggetto di ripopolamento nelle acque di numerose valli. Si tratta di specie ittiche che si sono inserite negli ecosistemi fluviali e lacustri anche della Granda senza evidenziare caratteristiche di particolare invasività, né eccessiva competizione con le specie indigene. Inoltre, vietarne l’immissione limiterebbe l’attività di pesca sportiva che porta con sé significative ricadute economiche e turistiche a favore di tutto il territorio.
Il tema è stato oggetto di un lungo e precedente confronto che ha visto coinvolte la Federazione Italiana Pesca Sportiva, le associazioni aderenti e le istituzioni locali, la Provincia di Cuneo e la Regione Piemonte, tutte concordi nel sostenere che si dovesse approfondire la situazione e intervenire per risolvere il problema.