Continuano gli investimenti nelle energie rinnovabili. Sempre più sono infatti le persone che decidono di installare un impianto fotovoltaico, soprattutto in Piemonte. A marzo 2023, secondo il report dell’azienda di Varese Elmec Solar, in Italia si potevano contare 1.324.089 impianti fotovoltaici, di cui oltre 100 mila installati solo da gennaio a marzo 2023, segnando un aumento dell’8,5% nei primi tre mesi dell’anno rispetto ai mesi passati.
Il territorio che conta una maggiore concentrazione di impianti è il nord Italia. In particolare, il boom è avvenuto in Veneto, Lombardia, Lazio e Piemonte. Le province più “virtuose” a livello nazionale sono Brescia con 3.856 nuovi impianti; Roma con 3.179; Padova con 3.111 e Torino con 2.907 recenti installazioni. Nella classifica delle zone che contano più impianti solari in totale ci sono Roma (50.887), Brescia (45.979) e Treviso (41.303). Il capoluogo piemontese si aggiudica il sesto posto con 34.718 impianti.
InfoData de “Il Sole 24 Ore” ha calcolato l’incidenza degli impianti ogni 100 mila abitanti per offrire un quadro più chiaro della diffusione dei pannelli fotovoltaici sul territorio. Dall’infografica disponibile sul sito emerge una situazione positiva per la Granda. La provincia di Cuneo è quella in cui il numero di impianti ogni 100 mila abitanti è il più elevato a livello regionale, con 3.649,29 impianti ogni 100 mila persone. Bene anche il territorio dell’astigiano con 3.403,30 impianti ogni 100 mila abitanti. All’ultimo posto la provincia di Torino con appena 1.579,36 impianti. Il torinese e la provincia di Verbano-Cusio-Ossola si collocano ben al di sotto della media nazionale, che è di 2.249,96 impianti ogni 100 mila abitanti.
Secondo i dati disponibili sul sito di Enel Green power, la provincia Granda sarebbe tra le migliori in Italia: “È interessante notare, però, che all’interno delle singole regioni non esiste uniformità. Se si scende su scala provinciale, infatti, si osservano realtà particolarmente carenti, che hanno installato appena l’uno per mille del totale nazionale, ma anche vere e proprie eccellenze come Lecce, che da sola ha il 3,4% del fotovoltaico italiano, ma anche Cuneo, con il 2,7%, e poi Viterbo e Roma con un 2,2% ciascuna”.
La transizione energetica, dunque, pare accelerare negli ultimi mesi. E una delle motivazioni è da indagare anche nell’invasione russa in Ucraina. Le richieste di alternative green ai combustibili fossili russi sono cresciute rapidamente in questi mesi. Eolico e solare hanno raggiunto per la prima volta nel 2022 un quinto della produzione elettrica dell’Unione Europea, comportando un risparmio di 12 miliardi di euro (non spesi in gas). In generale, i protagonisti delle fonti green in Italia sono l’idroelettrico e il fotovoltaico. Secondo i dati di Enel, “il fotovoltaico, in particolare, corrisponde a un quinto del totale dell’energia green prodotta e a una quota compresa tra il 7% e l’8% del fabbisogno energetico complessivo nazionale (dati riferiti al 2019)”.
Tra i fattori positivi da annoverare c’è sicuramente la tutela dell’ambiente. Il fotovoltaico, infatti, favorisce il riutilizzo di risorse pulite, rinnovabili e inesauribili (i raggi solari) al contrario di fonti esauribili come il petrolio, il carbone o il gas. Il risparmio economico sul lungo periodo rimane comunque una delle motivazioni principali che spinge le persone a scegliere il solare. “Ma a dispetto dei nuovi accordi internazionali che vedono ancora al centro lo scambio di combustibili fossili, ancora una volta sono state le fonti rinnovabili a garantire un maggior risparmio economico: chi possiede un impianto fotovoltaico abbinato ad accumuli (batterie) può auto-consumare energia fino al 70-80 per cento e sganciarsi dalla rete del metano dopo aver elettrificato i consumi - si legge su Lifegate, network specializzato in sostenibilità -. L’ennesima dimostrazione che nonostante scelte politiche miopi, le rinnovabili sono premiate dal mercato”.