Dall’analisi dei dati del Registro imprese della Camera di commercio di Cuneo emerge che al 30 giugno 2020 sono 17.330 le imprese artigiane presenti sul territorio e costituiscono il 25,9% del tessuto produttivo locale. Il dettaglio dei flussi evidenzia che tra aprile e giugno 2020 sono nate, in provincia di Cuneo, 202 imprese artigiane. Dedotte le 116 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio), il saldo relativo al secondo trimestre risulta positivo per 86 unità, dopo i primi tre mesi 2020 chiusi in sofferenza, come del resto ogni primo trimestre negli ultimi otto anni.
Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si concretizza in un tasso di crescita del +0,50% (rispetto al +0,45% dell’analogo periodo del 2019), un dato di sostanziale crescita che conferma la maggiore dinamicità del comparto artigiano rispetto al sistema imprenditoriale provinciale valutato nel suo insieme. L’andamento mostrato dal tessuto artigiano cuneese si colloca in linea con i trend registrati a livello regionale (+0,53%) e nazionale (+0,50%).
“Il secondo trimestre del 2020, malgrado la crisi, evidenzia un risultato positivo per il tessuto artigiano che, nell’imprenditoria provinciale, rappresenta un’azienda su quattro. Il tasso di crescita del +0,50% testimonia, nonostante le difficoltà del momento, la voglia di fare impresa del comparto che andrà supportato, come l’intero tessuto imprenditoriale, con misure specifiche – ha dichiarato il presidente Mauro Gola –. Le imprese artigiane, per loro natura di piccole e medie dimensioni, necessitano di strumenti agili ed efficaci a supporto della loro capacità di crescere e innovarsi anche in momenti di difficoltà come l’attuale”.
Analizzando il tessuto artigiano in base alla natura giuridica delle imprese che lo costituiscono, emerge che il 74,4% delle realtà è formato da ditte individuali, il 19,6% da società di persone e il 5,9% da società di capitale. In termini di dinamica, si ravvisano risultati più incoraggianti per le ditte individuali che segnano un tasso di crescita del +0,65%, seguite dalle società di capitale (+0,59%) che, nonostante la forma più strutturata, non riportano una migliore tenuta. In difficoltà le società di persone (-0,09%) e in netto calo il bilancio delle altre forme (-3,33%).
L’analisi dei dati per settore mette in luce risultati positivi in quasi tutti gli ambiti. Interessante l’incremento registrato nel comparto del turismo (+5,88%), in cui la componente artigiana non è dominante, seguito con grande distacco da agricoltura (+0,74%), altri servizi (+0,73%), costruzioni (+0,45%) e commercio (+0,17%). L’industria in senso stretto risente di una flessione dello 0,14%.