Nel Consiglio comunale di Cuneo sono volati gli stracci. Non letteralmente, almeno per il momento, ma poco c’è mancato.
A scatenare la bagarre è stata la decisione del presidente dell’assemblea Marco Vernetti di secretare temporaneamente la seduta di lunedì 25 luglio per discutere l’interpellanza dell’esponente di minoranza Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) sul collega Domenico Giraudo. L’ex assessore è stato condannato da una sentenza del Tribunale delle Imprese di Torino a rifondere la cooperativa “Ping - Pensare in Granda”, di cui era amministratore, per una somma che sfiora i 50 mila euro, più altri 20 mila in solido con altri due ex soci. Sturlese ha chiesto un giudizio di merito alla sindaca e al Partito Democratico: un caso che, prevede il regolamento del Consiglio al comma uno dell’articolo 32, va discusso a porte chiuse perché tocca argomenti implicanti “valutazioni di qualità morali e di capacità professionali”. Una decisione non accettata da Sturlese, che ha asserito: “Io trovo l’interpretazione degli uffici veramente capziosa. Non ho fatto un’interpellanza che esprime giudizi su persone estranee a questo Consiglio: nomino persone che sono state richiamate in sentenze pubbliche. Non accetto questa decisione”. Poi, rivolto a Vernetti: “Devi mandarmi via dall’aula per farmi stare zitto”. A supportarlo, per le minoranze, anche l’ex candidato sindaco Giancarlo Boselli. Regolamento alla mano, il consigliere ha chiesto, ottenendola, la sospensione della seduta e la convocazione della conferenza dei capigruppo. In questa fase si è verificato un episodio stigmatizzato dalla maggioranza. Lo stesso Boselli si è rivolto all’assessora alle Politiche Sociali Paola Olivero, apostrofandola con le parole “stai zitta, oca!”.
A rendere noto il fatto è stato il consigliere Luca Paschiero, che ha stigmatizzato il comportamento del collega di minoranza: “Inammissibile usare certi termini. Soprattutto nei confronti di una donna in un momento storico come quello che stiamo vivendo”. Pronta la replica del leader di Indipendenti: “La mia è stata una reazione a degli insulti. Se lo riterrà, l’assessora Olivero potrà rivolgersi nelle sedi opportune: nel caso porterò le prove che quel che dico è vero”.
A difendere la Olivero è intervenuta nel dibattito anche Santina Isoardi, del Partito Democratico, chiedendo “rispetto” per l’amministrazione comunale e la maggioranza. Boselli ha controbattuto: “Non sono io che ho portato questa ridicola situazione in aula e ho già spiegato cosa è avvenuto. Sono io che dovrei lamentarmi nei confronti di un assessore, che dovrebbe avere rispetto per i consiglieri”. Poi l’ex candidato sindaco è partito in contropiede: “Evidentemente le considerazioni politiche danno fastidio: se voi faceste politica invece di stare muti sareste voi i protagonisti”. E ancora: “Vorreste un’opposizione muta perché non siete in grado di argomentare - ha concluso, rivolgendosi ancora ai colleghi -. Parlate di politica, preparatevi. Siete una maggioranza silente”. In seguito la seduta è stata temporaneamente secretata per la discussione dell’interpellanza di Sturlese. E almeno nell’androne delle scale, dove i pochi spettatori invitati ad uscire si sono concessi una sigaretta o una boccata d’aria, è tornata la calma. Dentro l’aula, non è dato sapere.
Il giorno dopo, a bocce ferme, l’assessora Olivero commenta con ironia: “Ha sbagliato animale, perché l’oca è notoriamente intelligente, inoltre ho in capo la delega alla tutela animali e non posso far altro che schierarmi in difesa delle oche”. Che cosa ha scaturito la reazione del consigliere? “Dopo i ripetuti attacchi alla maggioranza mi sono limitata a dirgli ‘Meno male che sei arrivato anche tu in Consiglio comunale’, nulla di più - asserisce Olivero -. Se davvero lo avessi insultato lui avrebbe potuto ripetere quello che gli ho detto, invece non l’ha fatto”.