Un centinaio di persone hanno manifestato stamattina, lunedì 2 novembre, a Cuneo per chiedere che la val Vermenagna non sia abbandonata dopo l’alluvione di inizio ottobre. Con la stagione dello sci alle porte, Limone Piemonte sta ancora aspettando la delibera per poter ripristinare gli impianti danneggiati e poter aprire in tempo per dicembre. Inoltre c’è il problema della viabilità: il crollo dei due ponti in uscita dal tunnel di Tenda sul lato francese ha reso il collegamento con la val Roya impraticabile.
“Rimarremo per anni senza comunicazione con la Francia, in particolare con la Costa Azzurra e l’Imperiese, che rappresentano una grande fetta della nostra clientela - spiega Elio Bottero, titolare della Bottero Ski -. Stiamo organizzandoci con elicotteri da Monaco e Sanremo. Inoltre stiamo aspettando i treni. È un grido ai politici che si diano da fare per mettere corse sulla Cuneo-Ventimiglia”.
La manifestazione di protesta è iniziata da piazza Europa, da dove è partito un carro funebre che ha simboleggiato il rischio di ‘morte’ per la val Vermenagna e per le tante attività imprenditoriali, per giungere in piazza Galimberti, dove nel pieno rispetto delle norme anticovid, un centinaio di persone hanno esibito cartelli e cantato l’inno di Mameli davanti al simbolico feretro con la bandiera italiana.
Oltre al pieno ripristino dei collegamenti (la strada fino a Limone Piemonte è praticabile, ma manca ancora il tratto fino a Limonetto n.d.r.) e degli impianti, gli imprenditori e gli abitanti della valle chiedono degli sgravi fiscali. “Chiediamo di essere aiutati - continua Bottero- così l’imprenditoria della val Vermenagna non ce la può fare”. “Siamo preoccupati - gli fa eco Fabio Benza, titolare de ‘La Cantinetta’ e promotore della manifestazione - Oltre al Covid abbiamo avuto la mazzata dell’alluvione: non paga solo Limone, ma tutta la vallata”.