CUNEO - In Piemonte la provincia di Cuneo è seconda nella 'classifica dell'accoglienza'

Nel cuneese sono 2.128 i migranti ospitati nei Centri di Accoglienza, 58 quelli presi in carico dal Sistema di protezione

03/11/2017 07:15

A livello regionale la Granda si classifica seconda, dietro alla provincia di Torino, nella 'classifica dell'accoglienza' con 2.128 migranti ospitati nei Centri di Accoglienza straordinaria e 58 presi in carico dal Sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati. 
 
In Piemonte i Centri di Accoglienza Straordinaria al 30 ottobre 2017 hanno accolto 12.847 migranti così suddivisi:1.694 in provincia di Alessandria; 1.052 in provincia di Asti; 526 in provincia di Biella; 1.112 in provincia di Novara; 5.049 in provincia di Torino; 574 in provincia di Verbania; 712 in provincia di Vercelli. Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati in Piemonte in totale ha preso in carico 1.363 migranti di cui:164 in provincia di Alessandria; 133 in provincia di Asti; 61 in provincia di Biella; 0 in provincia di Novara; 923 in provincia di Torino; 10 in provincia di Verbania; 0 in provincia di Vercelli. 
I dati, diffusi dall'assessore all'Immigrazione della Regione Piemonte, Monica Cerutti, sono stati raccolti dalla Prefettura di Torino. 
 
“I dati ci dicono che nel 2017 è stato possibile registrare un aumento dei progetti SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) rispetto all’anno scorso. Ciò vuol dire che un numero significativo di Comuni ha deciso di assumersi la responsabilità direttamente della gestione dell’accoglienza. Tuttavia i numeri non sono ancora soddisfacenti ed è per questo che dobbiamo ancora insistere” ha commentato l'assessore Cerutti. 
 
“Tutte le province piemontesi si stanno impegnando a rispettare la percentuale di accoglienza prevista dal Tavolo di coordinamento regionale, anche se alcune criticità devono essere registrate, come a Novara, dove il Comune nelle settimane passate ha deciso di chiudere, in assoluta controtendenza, il progetto SPRAR” ha evidenziato l'assessore . “Sicuramente un segnale negativo verso tutte le altre amministrazioni piemontesi, di qualsiasi colore politico, che hanno deciso invece di condividere la responsabilità dell’accoglienza e che devono sopperire alle mancanze di chi invece non lo fa”.
 
“In un momento come questo durante il quale i numeri non subiscono forti aumenti e sono governabili sarebbe opportuno lavorare a percorsi di inclusione che rafforzino il sistema Piemonte e recepiscano le indicazioni contenute nel piano nazionale per l’integrazione. Come Regione Piemonte sono tre anni che ci adoperiamo per incentivare un’assunzione condivisa dell’accoglienza spronando i Comuni a portare avanti con noi percorsi di inclusione concreti. Questo è il momento adatto per farlo con determinazione” ha concluso la Cerutti. 

c.s.

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