CUNEO - In Piemonte la vaccinazione degli over 80 al via nei primi giorni di marzo

Il presidente Alberto Cirio ha fatto il punto sulla campagna vaccinale intervenendo a SkyTg24: ''Paradossale aver dovuto rimodulare il piano per la terza volta''

Redazione 02/02/2021 10:53

"Se non ci saranno altri cambiamenti da Roma e Bruxelles, entro la fine di febbraio finiremo la prima fase di vaccinazioni per personale sanitario e degli ospedali e per personale e ospiti delle Rsa. Tutte queste persone riceveranno la seconda inoculazione”. Lo ha detto il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, intervenuto stamattina ai microfoni di SkyTg24 per fare il punto sulla campagna vaccinale.
 
Conclusa la prima fase, che coinvolge gli operatori sanitari e gli ospiti delle RSA, si procederà con gli over 80. Per loro l’inizio della campagna in Piemonte è previsto per i primi giorni di marzo: "Abbiamo voluto utilizzare i medici di base come strumento per raggiungere le persone, per raccogliere le adesioni, che, con il vaccino antinfluenzale, hanno già un rapporto consolidato e che funziona. Non dovranno registrarsi, verranno chiamati dai loro medici, come ulteriore elemento di garanzia. I primi giorni di marzo contiamo, se non ci sono altri cambiamenti, di partire. Ma quando si parte bisogna farli tutti, altrimenti si crea un livello di apprensione in persone che hanno una certa età che non può essere tollerato e non è rispettoso della loro sensibilità”.
 
L’ex europarlamentare albese ha ricordato che “per la vaccinazione degli ultra ottantenni avevamo immaginato un Vaccine day in questi giorni, perché era legato all'utilizzo del vaccino AstraZeneca. Abbiamo fatto un accordo con medici di base e farmacie, in cui abbiano definito chi fa cosa e a quale prezzo, avevamo l'esercito dei vaccinatori pronto a partire. Quello che poi è mancato è stata la benzina, perché su AstraZeneca c'è stata la doccia fredda, e mi chiedo perché sia uscito solo all'ultimo momento che può essere somministrato solo a chi ha tra i 18 e i 55 anni".
 
"Serve che ci diano i vaccini. - ha concluso Cirio - Capisco che ci siano difficoltà, che vanno anche al di là della competenza nazionale, ma, con l'esercito dei vaccinatori schierato e gli accordi fatti è paradossale dover rimodulare per la terza volta il piano vaccinale perché non ci sono i vaccini ed essere impediti nel muoverci per cercarli per nostro conto. Se non ci danno i vaccini non siamo in grado di poterci approvvigionare per nostro conto. In Piemonte abbiamo poli farmaceutici sviluppati, che potremmo usare per andare alla ricerca del vaccino, ma il vaccino arriva da Bruxelles e il Governo vieta alle Regioni di poter cercare per proprio conto. Siamo condizionati dalle consegne che arrivano da Roma".

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