L’Istat ha pubblicato stamattina, mercoledì 2 marzo, i dati aggiornati a dicembre 2021 relativamente alla mortalità totale in Italia. Un aggiornamento redatto in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità che permette dunque di effettuare un confronto esaustivo tra il 2021, secondo anno di pandemia, e il 2020, anno in cui il Covid-19 ha fatto la sua comparsa e in cui i livelli di mortalità totale avevano toccato picchi mai visti nel secondo dopoguerra. Osservando i dati si nota immediatamente che nel 2021 la mortalità è tornata su valori molto più prossimi alla media dei cinque anni precedenti la pandemia (2015-2019), presi come base di riferimento.
In Piemonte, per esempio, sono stati 56.683 i decessi registrati nel 2021, contro una media 2015-2019 di 53.748 morti annuali. Nel 2020 il dato era stato di 66.054 decessi, oltre 12 mila in più della media. L’aumento è passato dal 22,9% del 2020 al 5,5% del 2021. In provincia di Cuneo, invece, nel 2021 sono morte 7.498 persone. La media 2015-2019 è di 7.188 decessi all’anno: nel 2020 erano stati 8.595. L’aumento su base provinciale è passato dal 19,6% al 4,3% del 2021. I dati restano superiori alla media, ma l’eccesso di mortalità è molto più contenuto.
Si allinea a questa tendenza anche il dato nazionale: sul territorio italiano nel 2021 i morti per tutte le cause sono stati 709.035. La media 2015-2019 è di 645.620 decessi: nel 2020 erano stati 746.146. Anche in questo caso l’eccesso di mortalità resta, ma è sostanzialmente dimezzato rispetto al 2020.
Evidente, insomma, l’impatto delle vaccinazioni anti Covid iniziate nei primi mesi del 2021. I dati dimostrano che la campagna ha effettivamente evitato molti decessi, il tutto in un contesto, quello del 2021, che non ha visto le pesanti restrizioni e le limitazioni dei contatti delle persone vissute nell’anno precedente.