“I fatti dell’Emilia Romagna e di Valencia ci hanno fatto capire nella loro drammaticità l’importanza di prepararsi, di essere pronti a gestire un’emergenza, ma anche pronti a prevenire il peggio. Senza voler puntare il dito contro nessuno, la cronologia dei fatti in Spagna dimostra una certa sottovalutazione, un certo ritardo negli interventi: il messaggio di allerta è arrivato dopo le 20, quando le strade erano ormai allagate, lo stato di calamità è stato dichiarato al settimo giorno, i militari sono arrivati al quinto giorno”. Il Prefetto di Cuneo Mariano Savastano ha aperto così, con una riflessione sui recenti fatti di cronaca, l’incontro organizzato stamattina, venerdì 8 novembre, presso la Sala Operativa di Protezione Civile della Provincia, che da ora in poi sarà ospitata proprio presso la sede dell’ente provinciale, in corso Nizza.
Qui è stato allestito un vero e proprio “quartier generale” dal quale verranno coordinate tutte le attività necessarie in caso di eventi meteorologici estremi e conseguenti emergenze: “Da oggi ufficializziamo che questa sarà la Sala operativa provinciale. La gestione di un’emergenza necessita di tecnologia, qui ce l’abbiamo a disposizione. La sala giunta della Prefettura è una sala perfetta per altre riunioni, ma in questo caso c’è bisogno di tecnologia, scienza, applicativi. Da qui gestiremo le varie funzioni: i soccorsi, la viabilità, la sanità, il volontariato, insieme a tutti i vari soggetti cui queste funzioni competono. Questo sarà il cuore pulsante”. La sala è dotata di diversi monitor, telefoni, pc, apparecchiature radio: tutto quanto necessario per monitorare la situazione in caso di emergenze.
Presente stamattina anche il “padrone di casa”, il presidente della Provincia Luca Robaldo: “La bontà del lavoro di chi mi ha preceduto ha fatto sì che questa sala venisse mantenuta, malgrado il presidente della Provincia oggi non abbia più competenze dirette di Protezione civile. Oggi riportiamo qui questa sala e ne siamo molto orgogliosi. La Provincia è a disposizione della Prefettura e degli altri enti che a vario titolo sono chiamati a intervenire in caso di emergenza. Sono i giorni in cui stiamo ricordando i tragici fatti di trent’anni fa. La nostra è una provincia che ha saputo ripartire, che di momenti come questi ha saputo fare tesoro per essere preparata”.
La sala operativa provinciale si coordina con i COM, Centri Operativi Misti, dislocati sul territorio: in provincia sono undici, uno per ogni area individuata con criteri di affinità territoriale e altre caratteristiche del territorio (Alba, Borgo San Dalmazzo, Bra, Busca, Ceva, Cortemilia, Cuneo, Fossano, Mondovì, Saluzzo, Savigliano). Ad un livello “sottostante” nel sistema di gestione ci sono poi i COC, Centri Operativi Comunali, allestiti eventualmente nei singoli Comuni.
Nei prossimi mesi è stata organizzata una serie di incontri nei Comuni sedi dei citati COM, fortemente voluta dal Prefetto stesso, per fare il punto insieme ai Sindaci e alle amministrazioni sulla capacità di risposta di fronte ad emergenze che si fanno sempre più gravi e sempre più frequenti. Il primo appuntamento sarà il prossimo 3 dicembre a Cortemilia.
Il Prefetto, durante l’incontro di stamattina, ha illustrato il funzionamento della “macchina dei soccorsi” in caso di emergenze: “Si parla di automatismi: ad ogni livello di allerta dell’Arpa corrisponde un livello di criticità, al quale a sua volta corrisponde una fase operativa. L’allerta arancione corrisponde ad una fase di pre allarme: in genere in questo caso si apre la sala operativa ed eventualmente il COM del territorio interessato, per un criterio di cautela. Meglio aprirla e operare poco che non aprirla e arrivare tardi”.
Presente anche il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Corrado Romano, che Savastano ha definito un “braccio destro” in situazioni di emergenza: “Quello che illustriamo oggi è un sistema predisposto da diversi decenni, lo abbiamo già messo in campo diverse volte. Si parte dai bollettini meteo, ma non solo: si considera anche quello che noi come Vigili del Fuoco, oppure i Comuni, possiamo rilevare sul territorio relativamente all’evoluzione degli eventi. Per esempio i livelli dei fiumi, segnali di smottamenti, problemi legati alla viabilità. Ci sono tanti aspetti da tenere in considerazione ad esempio quando piccole comunità rimangono isolate e vi sono persone che hanno bisogno di assistenza medica: le situazioni da gestire sono tantissime”.
“Un aspetto molto importante è quello di portare i centri decisionali il più possibile vicino alle emergenze. Se il punto più critico di un determinato evento è a 20 o 30 chilometri dalla sede di un COM, possiamo avvicinarci con il campo base dei Vigili del Fuoco. Dalle emergenze come quella del 1994 è nata la cultura odierna della Protezione civile”, ha detto il Prefetto, che si è poi soffermato anche sul valore fondamentale dell’informazione e dell’educazione della popolazione: “Belluno, dove ho lavorato prima di trasferirmi a Cuneo, è in una zona ad alto rischio sismico. Lì la popolazione sa esattamente come comportarsi in caso di terremoto. È fondamentale che le persone conoscano i rischi del territorio in cui vivono e i giusti comportamenti da adottare in caso di emergenza, e sappiamo bene che non sempre questo succede. I Comuni, dal canto loro, devono promuovere la conoscenza dei Piani Comunali di Protezione civile”.
In questo senso, i tecnici della Provincia presenti hanno sottolineato l’esistenza dell’applicazione Meteo3R, sviluppata da Arpa Piemonte e disponibile su tutti i dispositivi, che offre una panoramica in tempo reale di molti indicatori legati al meteo, dalla pioggia accumulata alle temperature, passando per i livelli dei corsi d’acqua: inserendo il proprio Comune di residenza, inoltre, si possono ricevere notifiche e avvisi in caso di emergenze. Tutto questo nell’ottica di una parola chiave ripetuta più di una volta dal Prefetto Savastano durante la presentazione di stamattina: prevenzione.