CUNEO - Inc ricorre al Tar, Giulia Marro: "Ecco le ragioni dietro la mancata condivisione dei documenti richiesti"

La nota della consigliere regionale cuneese: "Ho chiesto di accedere agli atti relativi al progetto di partenariato ormai più di un mese fa. È evidente ora perché ci siano state resistenze"

Giulia Marro

Redazione 06/11/2024 09:50

"La notizia del ricorso al TAR da parte di Inc Spa, con una richiesta di risarcimento di quasi 11 milioni di euro per la bocciatura del progetto del nuovo ospedale di Cuneo, getta finalmente luce sulle ragioni dietro la mancata condivisione dei documenti richiesti dall’Azienda Sanitaria Ospedaliera di Cuneo richiesta da più voci nel corso degli ultimi mesi". Lo scrive in una nota la consigliera regionale cuneese Giulia Marro, dopo le notizie emerse nella giornata di ieri: “Ho chiesto di accedere agli atti relativi al progetto di Partenariato Pubblico Privato per il nuovo ospedale cittadino ormai più di un mese fa. È evidente ora perché ci siano state resistenze a mostrare gli atti necessari per fare chiarezza su questo progetto e sulle sue criticità. Questa nuova rivelazione, tuttavia, non giustifica la mancata trasparenza nella gestione di questo progetto. Come consigliera regionale, ho il diritto e il dovere di vigilare sulle questioni rilevanti per il mio territorio, e la mancanza di accesso agli atti non è solo una limitazione personale, ma un ostacolo al diritto dei cittadini di conoscere lo stato di un progetto di fondamentale importanza per la comunità”.
 
Prosegue la nota: "La vicenda dell’ospedale di Cuneo è prova di una certa confusione rispetto alla direzione che dovrà prendere la sanità piemontese e cuneese. È evidente come la Giunta regionale non abbia un’idea chiara di dove deve andare ed è altrettanto evidente che questa 'confusione' stia andando avanti dalla scorsa legislatura. Il mio impegno sarà quello di insistere perché tutti gli atti relativi siano resi pubblici e si possa comprendere a pieno l’impatto economico e sociale di ogni scelta presa in merito. Le persone hanno diritto a una sanità trasparente, e questo non può essere messo in discussione”.
 

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