È un’annata difficilissima quella che stanno vivendo i produttori agricoli cuneesi, alle prese con un clima impazzito, oltre che con condizioni sfavorevoli di mercato. È l’allarme lanciato da Coldiretti Cuneo, i cui tecnici sono al lavoro per valutare l’entità dei danni, azienda per azienda, dell’ennesima grandinata nella Granda, che la scorsa notte si è abbattuta su una vastissima area tra Saluzzese, Saviglianese e Fossanese.
È stato duramente colpito il distretto frutticolo più importante del Piemonte tra Verzuolo, Lagnasco e Manta, dove è scesa una quantità impressionante di chicchi grandi quanto noci che hanno distrutto la quasi totalità dei kiwi, la maggior parte dei quali privi di reti antigrandine. Il danno - spiegano i tecnici di Coldiretti Cuneo - varia dall’80 al 100% con distruzione completa della vegetazione, mentre è meno accentuato sui frutteti coperti da reti, anche se non mancano le segnalazioni di strutture danneggiate dalla violenza della tempesta e dal peso del ghiaccio. E questa mattina, con le temperature crollate, i campi apparivano ancora imbiancati come se avesse nevicato.
Tra Vottignasco, Fossano, Genola e Savigliano la grandinata - spiega Coldiretti Cuneo - ha danneggiato gli ortaggi in pieno campo, a cominciare dai fagioli, ha raso al suolo il frumento e l’orzo pronti alla trebbiatura con perdite che i tecnici Coldiretti stimano al 90% e risulta fortemente compromesso anche il mais, sia quello seminato ad aprile, che si stava preparando a fiorire, sia quello più giovane, seminato da maggio in avanti, le cui piante sono state letteralmente spezzate. Flagellati da ghiaccio e fango anche i prati, pronti al secondo taglio del fieno, ormai completamente inutilizzabile. La distruzione dei cereali destinati al consumo animale non potrà che avere ripercussioni gravissime sugli allevatori in quest’area della Provincia a fortissima vocazione zootecnica.
“Le avversità climatiche della notte scorsa determineranno l’aumento del valore delle produzioni rimaste e il nostro auspicio - dichiara Roberto Moncalvo, delegato confederale di Coldiretti Cuneo - è che non balzino soltanto i prezzi al consumo nel carrello della spesa, ma che anche agli agricoltori venga riconosciuto un prezzo equo, in linea con la risalita dei prezzi dei prodotti agroalimentari che l’ISTAT registra sin dal mese di maggio, dalla frutta (+7,9%) alla verdura (+5,3%), dal latte (+3,5%) alla carne (+2,7%). In un momento di così grave difficoltà nelle nostre campagne è fondamentale fermare le speculazioni al ribasso nei campi e nelle stalle che sinora hanno generato insostenibili tagli ai compensi pagati agli agricoltori e agli allevatori, inferiori persino ai costi di produzione”.