Per effetto delle difficoltà economiche e del caro prezzi nel carrello della spesa gli italiani hanno tagliato gli acquisti di frutta e verdura, crollati nel 2022 dell’11% in quantità rispetto allo scorso anno, ai minimi da inizio secolo con 2,6 miliardi di chili. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti, Filiera Italia e Unaproa sulla spesa delle famiglie nel primo semestre dell’anno, secondo dati Cso Italy/Gfk Italia.
Se da un lato aumentano i prezzi al dettaglio, dall’altro - evidenzia Coldiretti Cuneo - i valori riconosciuti agli agricoltori spesso non coprono neppure i costi di produzione, con i bilanci delle aziende messi a rischio da rincari di ogni tipo, dalle materie prime ai fertilizzanti al carburante per la movimentazione dei macchinari, con spese più che raddoppiate, fino agli imballaggi, con gli incrementi che colpiscono la plastica per le vaschette, le retine e le buste (+70%), la carta per bollini ed etichette (+35%), il cartone ondulato per le cassette (+60%), le cassette in legno (+60%), mentre si allungano i tempi di consegna.
“Servono strategie di lungo periodo e non bisogna disperdere i progetti del PNRR, in particolare per quanto riguarda le infrastrutture, perché per pianificare meglio i rapporti con tutta la filiera è fondamentale partire da un sistema logistico efficiente. Bisogna lavorare uniti per una ripartizione di valore che dia soddisfazione a tutti” dichiara Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo, sottolineando la distinzione tra le Organizzazioni dei Produttori organizzate e puntuali nel lavoro e quelle che provocano distorsione di mercato.
“La filiera italiana dell’ortofrutta subisce oggi una pesante concorrenza da parte di altri Paesi che hanno costi significativamente più bassi. Ne è un esempio la Turchia - spiega Fabiano Porcu, direttore di Coldiretti Cuneo - che produce con costi energetici fino a 10 volte inferiori ai nostri o la Spagna resa negli ultimi 10 anni più competitiva dalla realizzazione di un imponente piano infrastrutturale”.
In Provincia di Cuneo il comparto ortofrutticolo conta 4.500 aziende agricole e una superficie di 12.000 ettari, generando un fatturato potenziale di oltre 260 milioni di euro, senza contare l’indotto. Secondo Filiera Italia, in linea con Coldiretti, è indispensabile sostenere la competitività del comparto attraverso infrastrutture energetiche e logistiche adeguate e con accordi con la parte più lungimirante dalla GDO che non vuole che i propri scaffali si svuotino di prodotti 100% italiani e vengano sostituiti da prodotti esteri caratterizzati da standard di sicurezza più bassi.
Come evidenzia Unaproa (Unione nazionale tra le organizzazioni dei produttori ortofrutticoli, agrumari e di frutta in guscio), da un lato servono soluzioni strategiche ma dall’altro urgono interventi immediati per salvaguardare il nostro patrimonio. Per questo, Coldiretti, Filiera Italia e Unaproa chiedono un nuovo patto alla GDO per garantire ai consumatori cibo di qualità e soprattutto dare un giusto prezzo ai produttori, sapendo che il cibo ha e deve avere il giusto valore.