A subire le conseguenze dei rincari di benzina e gasolio è l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere attorno ad 1/3 sul totale dei prezzi al consumo per frutta e verdura che fanno registrare rispettivamente un aumento del 13,9% e del 20%. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati ISTAT sull’inflazione a luglio che fanno registrare un aumento del 10,7% per i prezzi dei prodotti alimentari rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
In Italia l’88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada per cui l’aumento di benzina e gasolio – sottolinea Coldiretti Cuneo – non fa che alimentare l’inflazione e pesare sul carrello delle famiglie che hanno speso quasi 4 miliardi in più per mangiare di meno.
Una situazione che aggrava anche il gap competitivo dell’Italia a causa dei ritardi infrastrutturali con il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante che a livello nazionale è pari a 1,12 euro/ chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro) secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.
“In tale ottica l’aumento delle risorse per la logistica è strategico in un Paese come l’Italia dove il trasporto merci su gomma è sempre più soggetto al caro carburanti, che ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa dei consumatori” evidenzia il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.
“Il PNRR – conclude il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – può essere determinante insieme ai contratti di filiera per lo sviluppo di prodotti 100% italiani per dare opportunità di lavoro e far crescere l’agroalimentare Made in Italy, in un contesto di grande instabilità internazionale e di aumento dei tassi da parte della BCE”.