“Tutte le opere verranno sottoposte a un’attenta valutazione del rapporto tra costi e benefici, verificandone la sostenibilità economica e ambientale. È il metodo migliore per iniziare a far bene”. Così Danilo Toninelli, ministro dei Trasporti del neonato Governo Conte, ha commentato la situazione delle infrastrutture italiane in un'intervista rilasciata al “Sole 24 Ore”, firmata da Giorgio Santilli.
“Qui non si tratta di azzerare tutto, ma di sviluppare in continuità ciò che funziona e di innovare laddove le cose non vanno bene”, ha spiegato Toninelli. Una “partita”, quella delle infrastrutture, che riguarda da vicino la provincia di Cuneo: diversi i fronti aperti, dalla tangenziale di Fossano alla ferrovia Cuneo-Nizza, passando per l'autostrada Asti-Cuneo e il Tenda bis. Proprio il raddoppio del traforo del colle di Tenda, sottoposto a un nuovo “esame” di costi e benefici da parte del nuovo Governo, potrebbe essere l'opera più “a rischio”. Gli esponenti locali del Movimento 5 Stelle, i consiglieri regionali Mauro Campo e Federico Valetti e la deputata Fabiana Dadone, un mese fa avevano commentato la chiusura del valico per l'allagamento delle galleria definendo l'opera come “morta e sepolta”, e manifestando la necessità di dare precedenza all'interscambio con la ferrovia.
Restano da capire, quindi, le intenzioni dell'ex capogruppo M5S in Senato relativamente al raddoppio del tunnel. Secondo quanto riferito dall'Anas nell'incontro di lunedì 4 giugno in Prefettura, i lavori dovrebbero riprendere in autunno con il nuovo traforo completato entro il 2020 (l'adeguamento della vecchia galleria sarebbe ultimato nel 2022), ma non sono da escludere ulteriori novità dal nuovo “esame” a cui il nuovo Governo sottoporrà l'opera.
La speranza del territorio, insomma, è che Toninelli – interpellato anche dalla deputata borgarina Chiara Gribaudo con un'interrogazione - ritenga i benefici del Tenda bis superiori ai costi, il che, considerate le posizioni espresse un mese orsono dagli esponenti locali del Movimento, potrebbe non essere così scontato. Ad oggi resta da scavare circa la metà della lunghezza totale (1100 metri scavati dal versante italiano, 500 da quello francese): i lavori, come detto, dovrebbero riprendere in autunno, affidati ad una nuova azienda dopo la rescissione del contratto con la Grandi Lavori Fincosit.
In tema di infrastrutture della provincia di Cuneo, anche il presidente della Regione Sergio Chiamparino ha chiamato in causa il neo ministro del Lavoro, parlando direttamente dal Salone dell'Auto di Torino. “In questi giorni le ho mandato una mail per la questione Asti-Cuneo; c’è la proposta per risolverla caricando i costi sul concessionario e unire due autostrade aperte. Mi auguro che con lei si possa risolvere questa ferita e di vederci presto a Roma”, ha spiegato il governatore rivolgendosi a Toninelli.