CUNEO - Intitolata a Dino Giacosa la sala avvocati del Tribunale di Cuneo

Protagonista della Resistenza con Duccio Galimberti, esercitò per decenni la professione legale come penalista

Andrea Cascioli 13/02/2020 14:03

 
Si è tenuta stamani la cerimonia di intitolazione della sala avvocati del Tribunale di Cuneo a Dino Giacosa, protagonista di primo piano della Resistenza antifascista nella Granda e brillante avvocato penalista.
 
L’intitolazione è stata promossa da Claudio Massa, presidente dell’Ordine degli avvocati di Cuneo, il quale ricorda nella figura di Giacosa un valente collega che “ha onorato la professione impegnandosi sia come consigliere dell’Ordine, sia in altre organizzazioni intese a preservare i valori della Resistenza”. Insieme al presidente Massa sono intervenuti alla commemorazione l’avvocato Ernesto Algranati, l’ex presidente dell’Istituto Storico della Resistenza Michele Calandri, lo storico ed ex sindaco di Savigliano Sergio Soave.
 
Nato a Torino l’11 luglio del 1916 e laureatosi a Genova, Giacosa si era segnalato già nell’anteguerra come fervente antifascista. Insieme a Luigi Passadore e Franco Valabrega fondò nel 1938 il Movimento unitario rinnovamento italiano (Muri), un gruppo cospirativo operante fra Piemonte e Liguria che fu in seguito smantellato dall’Ovra, la polizia politica del regime. Nel 1940 il giovane venne arrestato e condannato a cinque anni di confino sull’isola di Ventotene, ma fu graziato due anni più tardi e trovò lavoro a Cuneo presso lo studio legale di Duccio Galimberti.
 
Legato da solida amicizia e consonanza d’ideali con quest’ultimo, dopo l’8 settembre 1943 sarà tra gli organizzatori della banda partigiana ‘Italia Libera’ alla Madonna del Colletto di Valdieri, insieme a Dante Livio Bianco e allo stesso Galimberti. Allontanatosi dal gruppo dopo mesi di attività fra le valli Stura e Grana, nel febbraio 1944 entrò in contatto con la formazione autonoma ‘Valle Pesio’ comandata da Pietro Cosa, poi confluita nel Gruppo Divisioni Autonome Rinnovamento del quale Giacosa divenne commissario politico. A lui si devono inoltre la creazione del Gruppo unitario di rinnovamento nazionale (Gurn) e del Servizio X, l’organizzazione di intelligence militare dei partigiani.
 
Nel dopoguerra Giacosa si impegnò nella propaganda repubblicana e federalista e lasciò testimonianza della sua attività resistenziale in un volumetto uscito nel 1947 con prefazione di Ferruccio Parri, dal titolo Tesi partigiana: considerazioni sommarie sui principi che governano la condotta della guerra partigiana in Italia. Fino alla morte, avvenuta il 28 giugno 1999 a Cuneo, ha continuato a esercitare con successo l’attività di avvocato penalista. Claudio Streri, già presidente dell’Ordine degli avvocati, ha rievocato una vicenda giudiziaria dei primi anni Ottanta che lo vide al fianco di Giacosa come rappresentante delle associazioni partigiane costituitesi contro i due autori di un imbrattamento al cippo di Galimberti: “In quell’occasione ebbi modo di apprezzarlo come avvocato e come antifascista”.

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