CUNEO - "Invasi e mini-invasi: è questa la strada per far fronte alla siccità"

Le riflessioni dei vertici e dei tecnici di Cia Agricoltori Italiani di Cuneo: "Si deve arrivare ad avere il controllo dell’acqua nei prossimi 20 anni: altrimenti la partita è persa"

Lo Stura in secca a Cuneo

31/01/2022 09:12

Da fonti dell’Ansa, su dati dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (Arpa), in Piemonte da un paio di mesi non nevica e non piove. Condizione climatica che ha provocato un’anomalia termica per la stagione, quantificata, mediamente, in più 0,9 gradi a dicembre e in più 1,5 gradi a gennaio. La portata dei fiumi è scesa notevolmente, con il Po, il Maira, il Tanaro, la Bormida, la Stura e il Gesso in particolare sofferenza. L’assenza di precipitazioni, se si aggiungesse a un’estate particolarmente calda, porterebbe a delle conseguenze pesanti per l’agricoltura e non solo. Cosa si può fare? Provano a spiegarlo i vertici e i tecnici della Cia Agricoltori Italiani di Cuneo.
 
Al momento - dicono - la situazione non lascia spazi a possibili soluzioni. Bisogna prenderne atto. Però, questo problema, che si trascina da decenni, nella Granda potrebbe trovare qualche sbocco positivo, se la politica cominciasse davvero a darsi da fare”. Cioè? “Dopo tante parole, incontri e convegni, adesso sarebbe giunto il momento di agire attraverso azioni concrete. Un primo passo è l’invaso monregalese Serra degli Ulivi di Pianfei che, attraverso i finanziamenti del Pnnr, ci auguriamo venga finalmente realizzato. La strada è questa: costruire invasi e micro-invasi, dove serve, per raccogliere l’acqua quando è in abbondanza per restituirla al territorio - non solo all’agricoltura - nei periodi di siccità. Si deve arrivare ad avere il controllo dell’acqua nei prossimi 20 anni: altrimenti la partita è persa. Anche perché, con una sua gestione adeguata, probabilmente potremmo salvarci dai disastri delle inondazioni che, negli ultimi anni, hanno prodotto danni ingenti all’agricoltura e non solo”.
 
Inoltre? “Attraverso l’acqua sarebbe possibile finanziare la montagna, restituendole una parte delle risorse ottenute con la produzione di energia pulita che si
originerebbe dall’utilizzo dei corsi d’acqua”. Alla soluzione del problema gli agricoltori possono contribuire in modo concreto? “Certamente. Si deve, anche in agricoltura, ridurre il consumo dell’acqua ottenendo, nel contempo, gli stessi risultati. Come? Installando, per le coltivazioni nelle quali si può, degli impianti di irrigazione efficienti a manichetta o a goccia. Ed evitando sempre di più l’irrigazione a pieno campo. Tutto ciò per sprecarne il meno possibile. Perché l’acqua è un bene prezioso da salvaguardare”. Intanto la Cia Cuneo ha proposto alla Regione Piemonte un tavolo di lavoro che, insieme all’Università e agli altri “attori” del territorio interessati, studiasse una progettazione condivisa e realizzabile di invasi e micro-invasi per la gestione dell’acqua. In modo da iniziare a costruire un percorso concreto per dare risposte a un problema non più rinviabile, le cui conseguenze, in futuro, potrebbero essere devastanti.

c.s.

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