CUNEO - "Invasi, non sia solo propaganda"

L'intervento del sindaco di Valdieri Guido Giordana e dell'ex consigliere provinciale Paolo Chiarenza: "Chi fa sfoggio di proposte indichi chi deve localizzare, progettare, e realizzare gli invasi"

16/03/2024 13:05

Riceviamo e pubblichiamo.
 
Egregio direttore,
siamo andati per anni a scuola da uno dei maggiori esperti nazionali di gestione dell’acqua e di dighe, l’ing. Guido Selleri, da poco scomparso. Ricordiamo i suoi giudizi inconfutabili e i suoi commenti ironici nei confronti di coloro che solo in questi ultimi tempi si affannano a parlare di invasi e di utilizzo del nostro patrimonio idrico. Quante volte con l’ing. Selleri abbiamo, con scritti ai giornali  e riunioni pubbliche, sollecitato attenzione per la politica delle acque, ma siamo rimasti isolati e inascoltati. Finalmente oggi vediamo affrontare il problema. 
 
Terminati l’epoca e gli uomini dei grandi progetti per il futuro della Granda in grado di dare risposte adeguate alle esigenze plurime del patrimonio idrico, vuoi per motivi di propaganda politica ed elettorale, vuoi per fare di necessità virtù, c’è la corsa ad inventare ogni tipo di soluzione e, manco a dirlo, ad anticipare contemporaneamente limiti, condizioni e riserve sui vari progetti. Tutto senza conoscere tecnicamente e finanziariamente l’entità delle soluzioni che è urgente affrontare.
 
Ci si fa esperti con la proposta di sbarramenti per poche decine di migliaia di metri cubi d’acqua, buoni giusti per innaffiare gli orti sotto casa; ci si entusiasma per la previsione di un bacino di quattro milioni di metri cubi di acqua a San Damiano Macra, con una spesa di 95 milioni di euro. Ciò mentre non si riesce a dare una stretta finale per l’invaso di Serra degli Ulivi (in gestazione da oltre quindici anni), che con i previsti 10-12 milioni di metri cubi d’acqua e oltre 200 milioni di spesa, porterà beneficio solo ad  una parte del monregalese. Per chi se ne intende, si tratta di una piccola diga. Fra l’altro, si dovrebbe considerare che gli invasi sono anche determinanti per regolare l’afflusso delle acque quando si riversano a terra, per poi rilasciarle nei momenti di siccità o di necessità.
 
Fatte le debite proporzioni e di fronte ad un’esigenza per la provincia di Cuneo di utilizzo di acqua calcolato dai tecnici in oltre 220 milioni di metri cubi, come si pensa di irrigare il territorio cuneese, soprattutto quello di destra e sinistra Stura, del buschese e del saluzzese?
 
Purtroppo anche la Coldiretti e la rediviva Provincia si sono rassegnate a sperare sulla moltiplicazione  illusoria dei mini-invasi. Nessuna attenzione ai vecchi progetti di fattibilità predisposti negli anni ‘80-’90: Stroppo in Valle Maira (progetto preliminare di 42 milioni di metri cubi d’acqua), Isola sul Tanarello (progetto predisposto dall’Enel per 20 milioni di metri cubi), Pian Marchisa (progetto per 30 milioni di metri cubi), e magari l’invaso di Moiola in Valle Stura per 160 milioni di metri cubi.
 
Si tenga altresì conto del lungo elenco delle prescrizioni già anticipate per gli illusori progetti lanciati in questo periodo. È il vecchio film che ha caratterizzato il cuneese dal dopoguerra: tanti progetti, tante speranze, tante riunioni, manifestazioni e parole, ma pochissimi fatti e infrastrutture. È la vana politica dell’assemblearismo anziché quella concreta della programmazione concertata e della decisione realizzativa.
 
La realtà esige una politica e programmazione per gli invasi a livello regionale, d’intesa con i ministeri competenti. A prescindere dalla poca incisività della classe dirigente locale non si può affrontare la grave e continua carenza idrica con fantasiose soluzioni minime che oltretutto ignorano i costi multipli e i lunghi tempi di realizzazione. Non si faccia solo propaganda e non pigliamoci in giro. Chi fa sfoggio di proposte indichi ai cuneesi chi deve localizzare, progettare, decidere e realizzare gli invasi.
 
Grazie per la pubblicazione. Cordialmente.
 
Paolo Chiarenza – Busca
Guido Giordana – sindaco di Valdieri
 

c.s.

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