Riceviamo e pubblichiamo:
La presente per denunciare la situazione drammatica e scandalosa in cui versano moltissimi disabili in condizioni di estrema fragilità per colpa dell’attuale governo e della sua nuova misura di sostegno al reddito ADI (Assegno di Inclusione).
Nel passaggio dal reddito di cittadinanza all’Assegno di Inclusione, infatti, la sottoscritta, insieme a moltissimi altri (come riferito dall’INPS stessa), si ritrova senza alcuna fonte di sostentamento dal mese di dicembre, ovvero dall'ultima erogazione mensile del reddito di cittadinanza (non cumulabile): disabile portatrice di handicap, unica componente della famiglia, priva di redditi e proprietà, in carico da diversi anni presso i servizi sociali e molto malata (anche oncologica), da due mesi mi alimento e mi curo grazie alla carità di amici e conoscenti, stanno per sospendermi le utenze e sto rischiando di perdere la casa per morosità. Essendo i contributi statali la mia unica fonte di sostentamento e dovendo pagare mensilmente l’affitto, ho presentato tempestivamente a dicembre la domanda in autonomia per ricevere già a gennaio, senza soluzione di continuità, il nuovo assegno di inclusione, come da normativa. Acquisita la pratica e soddisfatti tutti i requisiti richiesti, come riportato sulla piattaforma INPS, non è pervenuta nessuna liquidazione ma a metà febbraio è comparsa un'improvvisa “verifica” che ha sospeso la pratica!
Capire cosa doveva essere verificato è stata già un'impresa, ma la vera impresa in realtà è capire come superare questa sospensione ingiustificata: l’unica soluzione, infatti, pare essere l’attesa! Attesa di 60 giorni, dall’inizio della verifica, passati i quali sembra (nessuno garantisce che non venga respinta) venga considerata superata anche se non sarà stata effettivamente “verificata”. Per il momento infatti né l'INPS, né i comuni, né tantomeno i cittadini sembrano avere la possibilità di caricare la documentazione necessaria a soddisfare tale verifica e vedersi quindi liquidato l’ADI per garantire la sopravvivenza ai cittadini più fragili del Bel Paese...
Ci terrei solo a precisare che la suddetta “verifica” è stata pubblicata solo successivamente all’acquisizione delle domande Adi e richiede che i rispettivi enti pubblici confermino le autocertificazioni richieste al cittadino per la definizione dell’Isee, indispensabile per la domanda dell’Assegno di Inclusione: perché richiedere e accettare delle autocertificazioni per poi bloccare le pratiche finché non vengano verificate?
Ho presentato personalmente tutta la documentazione richiesta per soddisfare la verifica, fisicamente allo sportello INPS della mia città (Cuneo) previo appuntamento, ma l’INPS ha dichiarato di non essere in grado di caricarla sulla apposita piattaforma in quanto gestita direttamente ed esclusivamente “da Roma”!
Ringrazio per l’attenzione, ringrazio quanti vorranno approfondire l’argomento e chiunque voglia rendere pubblica questa situazione, donando alla sottoscritta, e a moltissimi altri con lei, un’importantissima speranza a cui potersi ancora aggrappare.
Sara Gervasini