In questi giorni la raccolta firme per il referendum sulla cittadinanza ha visto un boom di adesioni. La proposta, che prevede di diminuire da 10 a 5 gli anni necessari per poter richiedere la cittadinanza, è stata sottoscritta in pochi giorni da più di 470.000 persone e ci si aspetta che entro domani si possa festeggiare il raggiungimento della quota necessaria per votare il quesito in primavera: 500.000 firme.
Solo uno sforzo collettivo enorme ha reso possibile questo risultato come ha sottolineato oggi Francesca Druetti, segretaria di Possibile, durante la conferenza stampa indetta dal Comitato organizzatore presso il comune di Torino: “Appena le persone hanno saputo che si poteva firmare, hanno letteralmente intasato i server del Ministero della Giustizia. In un paese che ha estremo bisogno di una riforma della legge sulla cittadinanza, questo referendum è un passo semplice che riguarda 2.5 di persone che vivono, lavorano e studiano in Italia, e i loro figli e figlie minori, tantissimi bambini. Non è vero che non interessa a nessuno: le firme continuano a crescere e siamo pronti alla campagna referendaria vera e propria per il confronto con le urne”.
La consigliera regionale Giulia Marro è arrivata alla conferenza stampa direttamente dalla sala del Consiglio Regionale dove è stata presentata una proposta affinché il Consiglio si pronunciasse a favore dello Ius Scholae come requisito per la cittadinanza italiana. “La maggioranza non solo ha votato contro, ma non ha neppure dato spazio al dibattito chiarendo con una certa acredine che il tema non interessa alle destre” dice Marro. “Ma la società civile rispetto a questo tema mostra come al solito di essere più avanti delle istituzioni - prosegue - e sono contenta di far parte di un partito che dal primo minuto ha aderito a questa campagna di sottoscrizione che riteniamo una battaglia imprescindibile per rinsaldare il patto sociale tra cittadini, fondamentale perché la nostra società prosperi e progredisca, quale che sia l’origine di chi ne fa parte”.