Con riferimento alla variante di cui in oggetto si espongono le seguenti osservazioni. L’area interessata dalla costruzione del polo scolastico è un pregevole terreno a vocazione agricola che presenta caratteristiche paesaggistiche meritevoli di tutela e preservazione. Risulta marginale rispetto al tessuto edilizio del centro abitato, adiacente ad una frazione composta da fabbricati rurali, denominata “Tetto Vigna”, e presenta una pregevole omogeneità architettonica.
La rete di piccole strade vicinali della zona è utilizzata per passeggiate ed escursioni e potrebbero essere altresì valorizzate come percorsi turistici e ricreativi. Inoltre, la zona prescelta non si trova lungo le direttrici di espansione urbanistica e non presenta infrastrutture adatte a sostenere l’incremento del traffico veicolare connesso alla costruzione del polo scolastico. Una nuova e costosa rete viaria sarebbe dunque realizzata al solo scopo di consentire l’accesso dei veicoli ai luoghi di entrata ed uscita degli alunni, con un utilizzo totale di un’ora al giorno. La costruzione del nuovo polo scolastico indurrà inevitabilmente un forte aumento del traffico veicolare nella zona, in particolare lungo la Via del Lazzaretto che nel tratto compreso tra il numero civico 12 fino al suo innesto sulla Via Madonna dei Boschi presenta tratti con una sezione limitata, condizionata dai muretti delimitanti le proprietà private che non consente il traffico a doppio senso di marcia ed è inadeguata alla sosta e al parcheggio di veicoli. La Via del Lazzaretto, inoltre, è una strada di collegamento e di accesso a fabbricati ed abitazioni con una lunghezza tale da renderne impossibile la chiusura temporanea, pertanto, negli orari di ingresso ed uscita degli alunni si creerebbero seri problemi di percorrenza e di intasamento.
Considerata la distanza della zona dal concentrico è facile prevedere che si verificherà un sensibile incremento nell’utilizzo delle auto private per accompagnare i bambini e ragazzi a scuola, specie nelle giornate di maltempo, aumentando i rischi per la sicurezza a causa delle difficoltà di manovra e dei probabili ingorghi. La viabilità della zona perderebbe quindi la sua connotazione di strada alternativa alla via provinciale, molto trafficata, per tutte quelle utenze di mobilità “dolce”, ciclisti, pedoni e corridori che da Boves (tramite il colletto di San Giovenale/Rivoira) va verso Chiusa di Pesio. Inoltre, la scelta di costruire il nuovo polo scolastico in una zona con tali peculiarità è in netto contrasto con le indicazioni delle autorità competenti in materia paesaggistica e di consumo del suolo, che consiglierebbero di evitare un’ulteriore “gettata di cemento” a favore di una riqualificazione del tessuto edilizio esistente, evitando peraltro di stravolgere l’attuale assetto urbanistico. Il progetto è stato anche presentato come un miglioramento ecologico, evidenziando i pregi della nuova struttura, dal punto di vista energetico, rispetto a quella attuale.
Non si è preso in considerazione però che la scuola attuale, una volta ricostruita in loco ex novo, potrebbe acquisire caratteristiche del tutto analoghe a quelle di un edificio nuovo, anche sotto l’aspetto ecologico ed energetico, addirittura superiori, evitando la cementificazione di zone verdi e riducendo a zero il consumo e spreco di suolo ormai diventato un problema ambientale di proporzioni preoccupanti nella nostra provincia. Altro problema che si verrebbe a generare con lo spostamento delle scuole dal centro storico è che comporterebbe anche una sensibile riduzione di passaggio nel concentrico. È evidente che se si induce le persone ad utilizzare l’automobile in direzione opposta a quella della zona prossima ai commerci, si tende ad allontanarla anziché avvicinarla alla zona commerciale con il rischio di desertificare il centro storico.
Con riferimento alla popolazione scolastica che fruirà del nuovo polo, corre l’obbligo di una lettura attenta della situazione demografica attuale di Peveragno e di una proiezione delle consistenze future della popolazione scolastica; i dati disponibili dimostrano in modo evidente che non c’è stato un incremento di nascite negli ultimi anni e che la popolazione scolastica è destinata a contrarsi per via dei saldi demografici negativi che caratterizzano anche la nostra regione. Alla luce di questi dati, non è giustificata una spesa di oltre undici milioni di euro per una scelta che sottrae inutilmente suolo agricolo alle future generazioni, monopolizzando ingenti risorse che potrebbero trovare impiego anche per altre fasce di popolazione.
Si pensi, per esempio, all’estrema penuria di servizi a favore della popolazione anziana, destinata ad aumentare esponenzialmente, proprio in virtù dei dati demografici e dell’aspettativa media di vita. Un aspetto non secondario, su cui pare importante soffermarsi, è quello dell’incremento delle occasioni di bullismo giovanile: la concentrazione in un grande polo, dotato di unico accesso, frequentato da più fasce di età, dalla scuola dell’infanzia alla scuola media rende molto più difficile agli operatori scolastici intervenire tempestivamente. Ciò premesso, in rappresentanza dei firmatari della petizione presentata al Comune di Peveragno, Protocollo numero 0011876 del 3 ottobre 2022, rinnoviamo la richiesta di rivedere la scelta del sito e rivalutare la possibilità di recupero del plesso scolastico esistente, anche mediante totale ricostruzione in loco ex novo.
Lettera firmata